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I 101 misteri di Bologna, intervista a Barbara Baraldi
Ho fatto alcune domande a Barbara Baraldi in merito al suo nuovo libro, “101 misteri di Bologna (che non saranno mai risolti)”, appena uscito per Newton Compton. L'autrice si è misurata con un genere non narrativo dimostrando anche in questo caso di padroneggiare la materia sia per quanto riguarda il metodo che la tecnica. Con una scrittura precisa ed elegante, la Baraldi ci mostra una Bologna irrisolta, da brivido, una di quelle città dove più si scava, più saltano a galla zone d'ombra e misteri, con la loro zavorra di inquietudine indissolvibile.
LeggiDexter, l’assassino seriale preferito della televisione.
“Nella mia vita non ci sono segreti... solo verità nascoste...” (Dexter Morgan)
LeggiAndrea Carlo Cappi
Da James Bond a Diabolik, nessuno dei colori del giallo e del thriller è sfuggito alla penna di Cappi: sia nella creazione che nella traduzione
LeggiUn ottobre thriller in TV
Per gli appassionati di tutti i colori del thriller al cinema e in televisione, ecco una scelta di titoli
LeggiTorre di controllo di Giuseppe Foderaro
Ecco cosa dice di sé Giuseppe Foderaro: "Da calabrese anomalo quale sono, odio il sole e tutti i suoi derivati. Odio l'estate più di Bruno Martino. Odio persino l'estate di San Martino. Finché ho potuto – e lo faccio tutt'ora, nei limiti del possibile – ho sempre trascorso le vacanze e i miei periodi sabbatici a Londra, che mi ha sempre garantito arabeschi di nuvole di pregiata fattura. Londra è il mio rifugio, la mia culla, la mia più grande fonte di ispirazione. Ed è pure l'unico rimpianto che ho, se avessi anche solo dieci anni in meno andrei a vivere lì. Riguardo a New York... be', ti rispondo citando un altro occhialuto: “Adorava New York. La idolatrava smisuratamente […] per lui era una metafora della decadenza della cultura contemporanea” (Manhattan, di Woody Allen, N.d.A.). Nella Grande Mela ci vado ogni anno, è energia allo stato puro, il centro del mondo... nonché il miglior posto dove andare a mangiare cheeseburger giganti e ascoltare jazz: due mie passioni. Ecco, lì ti senti davvero invulnerabile. Nell'East Village ci viveva Howard, il mio migliore amico, scomparso improvvisamente a ottobre 2010. A lui ho dedicato Torre di controllo".
E proprio su "Torre di controllo" è calibrato il nostro bugiardino...
Intervista a Franco Pezzini e Angelica Tintori
Ho intervistato Franco Pezzini e Angelica Tintori in qualità di autori dell’ottimo libro “Peter & Chris. I Dioscuri della notte”, imperdibile non solo per gli amanti del cinema (o anche per i curiosi), ma per chiunque fruisca o voglia accostarsi al genere horror. Lo studio è dedicato appunto ai dioscuri, ovvero Peter Cushing e Christopher Lee, gli attori che, nella seconda metà del Novecento, sono divenuti icone internazionali dell'horror.
Il torinese Pezzini, laureato in Diritto Canonico con una tesi su esorcismo e magia nel Diritto della Chiesa, è studioso dei rapporti tra letteratura, cinema e antropologia, con particolare attenzione agli aspetti mitico-religiosi. Collabora con diverse riviste e ha pubblicato saggi su figure eccellenti di vampire. Angelica Tintori, milanese, laureata al D.A.M.S. di Bologna, lavora con il Museo Teatrale alla Scala ed è soggettista e sceneggiatore di Legs Weaver e Nathan Never per la Sergio Bonelli Editore. Scrive per diverse testate e il suo ultimo libro è "C.S.I. Crime Scene Investigation" per la collana I Telenauti (Delos Books), che ha anche curato.
Dario Tonani
Dopo Infect@, Dario Tonani torna su Urania con Toxic@. L'autore milanese è inventore del lisergico mondo dei +toon - droga a guisa di cartoni animati - e pirata dei generi letterari. Con lui, che sta portando avanti con successo diversi personaggi e ambientazioni, abbiamo riflettuto sulla serialità nella fiction nostrana
LeggiRomano Montroni
È diventato libraio per caso, Romano Montroni, quando, dopo la licenza media si è trovato di fronte a due possibilità: lavorare come operaio in fabbrica o come fattorino presso la Libreria Rizzoli di Bologna. Optò per la seconda e fu una scelta felice, come si evince dalla lettura di “Libraio per caso” (Marsilio, 2009). Perché con gli anni ha fatto strada, ha cambiato mansioni, è stato non solo spettatore ma anche grande protagonista dell’evoluzione di un mestiere – quello del libraio – non più avulso dalla città e concentrato su se stesso, ma divenuto, grazie anche alle novità introdotte da Giangiacomo Feltrinelli e all’entusiasmo di persone come Montroni, dinamico, interattivo col territorio, attento alle nuove esigenze dei lettori, accogliente con chi del libro fa prima arte poi mercato, in primis scrittori ed editori.
Lo abbiamo intervistato sul suo ultimo libro (il primo è stato "Vendere l'anima. Il mestiere del libraio", edito da Laterza) ma non solo...
Perché James Bond piace ancora
007 era tutto quello che il suo inventore Ian Lancaster Fleming voleva essere nella sua vita
LeggiOmicidio nella quarta dimensione
4 su 5
di Harry Stephen Keeler
X Jones of Scotland Yard, Shake, 2010