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Barbara Baraldi. Un “fuoco” chiamato scrittura
Investo molto tempo nella creazione dei dialoghi. Credo siano fondamentali per dare realismo alle vicende, e mi piace utilizzarli per dare ritmo alla narrazione. Il dialogo è il ring dove emergono i caratteri dei protagonisti, i contrasti o le affinità: uno scontro verbale può creare più tensione che un confronto fisico
LeggiFotogrammi di una strage
Quasi quarant'anni non sono stati sufficienti per scrivere nel dettaglio la storia che da Piazza Fontana inizia inaugurando la stagione del terrorismo e delle bombe, di cui qualch avvisaglia si era avuta già prima del 12 dicembre 1969. Eppure dalle pagine dei processi emerge una ricostruzione dei fatti: alcune scene vere, altre verosimili e altre ancora probabili, in base alle risultanze, inserite in un libro che ripercorre tutta la vicenda
LeggiGianfranco Nerozzi racconta CRYFLY. Intervista all’autore
La Mondadori edicola riunisce in un unico libro la Trilogia della Mosca, di Gianfranco Nerozzi. Un esempio unico di thriller horrorifico made in Italy
LeggiNicola Verde. Un'altra verità
Giovedì 24 gennaio è venuto a Pistoia, ospite della trasmissione curata dall’associazione Giallo Pistoia per TVL, Nicola Verde, scrittore di origini campane (è nato in provincia di Caserta nel 1951), sardo negli affetti e romano di adozione. Non è una precisazione inutile perché le sue tre “anime” e i relativi dialetti sono presenti nelle sue opere. Nella sua gavetta, che, come gli piace dire, è stata lunga quanto per altri è lunga una carriera, ha scritto di tutto, ottenendo importanti riconoscimenti nel fantastico e nella fantascienza. Per poi approdare, con grande fortuna, al giallo. Ci promette che tornerà dalle nostre parti a giugno, in occasione della seconda edizione della manifestazione Serravalle noir. Ne approfitto per farmi rilasciare un’intervista
LeggiPiergiorgio Di Cara
La scrittura è una dolce schiavitù. di norma, non sapendo come si svolgerà la storia che scrivo, a parte una vaga idea del punto di partenza e di quello di arrivo, mi lascio guidare dalle mani, dai personaggi, lascio che siano loro a determinare la mia scrittura, mi abbandono al gesto della scrittura, alla magia di dita che corrono sui tasti. all'entusiasmo che provo nel comprendere che quello che mi sembra un caso in realtà faceva parte di una storia che esisteva in me e che io non conoscevo. vivo di visioni
LeggiGiancarlo De Cataldo
Mi piace raggiungere una méta senza prima informarmi, andarci nudo mentalmente, lasciarmi possedere dalle sensazioni nelle quali mi imbatto. Passeggiare fumando, osservando, riflettendo. Nel vuoto mentale si affacciano fantasmi e fantasie cari allo scrittore, per lui fondamentali.
LeggiTotentanz - IV
Ombre di morte nel dopoguerra: vendette, misteri, segreti…
LeggiSorpresi dalle tenebre
3 su 5
di Kit Whitfield
Bareback, 2006, Einaudi , 2007
L'uomo dalle dita blu
4 su 5
di Jean Failler
Robin Edizioni, 2006
Barbara Garlaschelli
Ricordi belli, la maggior parte. Rimpianti, nessuno. Alla fine anche dalle cose spiacevoli si impara
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