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Franco Forte nuovo Direttore Editoriale
Due grandi nomi si danno il cambio alle alte sfere delle testate da edicola Mondadori: Sergio Altieri cede il suo testimone a Franco Forte, già pronto all’azione
Leggi76. Pseudo-Western
Il falsi romanzi western non sono molti, ma ci sono: e anche loro partecipano al grande gioco degli pseudobiblia. Eccone una breve rassegna
Leggi75. Schegge di fantascienza
Accanto ai grandi pseudobiblia fantascientifici ci sono alcuni piccoli “libri falsi” che condiscono storie gustose. Ecco degli esempi a dimostrazione che questo grande divertissement letterario è fatto anche di piccole pedine
LeggiEcoprofughi - Migrazioni forzate di ieri, di oggi, di domani
Migrare non è peccato. Si è sempre migrato. Migrare ha fatto del bene alle specie. Donne e uomini che ne obbligano altri a migrare non va bene, sia quando avviene come conseguenza voluta di un conflitto oppressivo (guerra, schiavitù, persecuzione), sia quando avviene come conseguenza involontaria di comportamenti sociali (i cambiamenti climatici antropici), tanto più se si è coscienti dell’effetto e se proseguire i comportamenti diventa scelta consapevole che obbligherà (altri) a migrare.
(Valerio Calzolaio)
Un alibi di troppo
3 su 5
di Andrew Garve
Frame-Up, 1964, Mondadori, 2011
Il creatore delle ombre
Intervista a Riccardo D’Anna autore de "La figura di cera"
LeggiLetti per voi
3 su 5
di Giuseppe Previti
Romano Editore, 2010
Uno schoolbus tutto giallo
4 su 5
di Hugh Pentecost
The Day the Children Vanished, 1976, Mondadori, 2011
71. Il vero Doni, il falso Ariosto e viceversa
Un antico elenco librario da secoli viene considerato un covo di pseudobiblia... e allora come si spiega che uno di questi “libri falsi” è venuto alla luce?
LeggiÈ tutto a posto, intervista a Deborah Gambetta
È da poco uscito per Edizioni Ambiente, nella Collana Verdenero, “È tutto a posto”, della scrittrice torinese Deborah Gambetta.
La copertina è esplicita: un cane rintanato in un angolo, i suoi occhi e le sue orecchie basse anticipano il tema di fondo su cui si dipanerà un toccante romanzo di 220 pagine: «Ogni giorno che lavoravo, tenevo in braccia beagles rannicchiati e sentivo il loro naso umido sul mio collo. Li vedevo lottare per cercar di fare uscire le zampe fuori dalla gabbia di acciaio di 90 per 90 centimetri nella quale erano chiusi a chiave. Ho visto i miei colleghi picchiarli, urlargli contro, farli oscillare per aria...»