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Massimo Pietroselli
La contemporaneità mi sfugge: per parlarne, devo scegliere un punto di vista piuttosto eccentrico. D'altra parte, così rispose Umberto Eco a chi gli chiedeva perché avesse scritto un romanzo ambientato nel Medioevo: "Perché il passato lo conosco, il presente no."
LeggiPaolo Roversi
La mia scrittura penso sia come me. Un po' agitata, sempre all'erta. Mi capita a volte di uscire di corsa dalla doccia tutto bagnato perché ho un'idea da fissare sulla carta prima che scompaia per sempre...
LeggiAndrea Carlo Cappi
Credo che molti scrittori pubblichino libri perché quello che sentono e pensano sia condiviso e possibilmente amato dal pubblico. Carenza affettiva? Probabile. Di sicuro, se il pubblico non amasse quello che scrivo, nessuno mi pubblicherebbe più e non avrebbe più senso scrivere
LeggiKathy Mallory
Era alta e indossava scarpe da corsa nere di ultima generazione, jeans firmati e una maglietta di seta. Sulle spalle del blazer di cashmere, portava un lungo soprabito nero. Il taglio dei capelli veniva da un salone della Cinquantasettesima Strada, Quinn ci avrebbe scommesso tutto il suo patrimonio. Ma non il colore perché quella straordinaria creatura era una bionda naturale, della sfumatura oro brunito
LeggiLia Volpatti
Lo scrivere è un atto di donazione, perché ogni volta dai una parte di te. E ogni volta aspetti il consenso degli altri. Ogni volta ti metti in discussione. Ogni volta è una sfida. Ma so comunque che non potrei fare altro, che non saprei fare altro e questo è il prezzo
LeggiA proposito della sigla della mia rubrica
E’ un brano facile a fischiettare e a canticchiare, perché è molto orecchiabile. Ma, se lo si ascolta profondamente, è anche un pezzo che fa venire i brividi
LeggiErano tre
Un romanzo esilarante che vi strapperà qualche lacrima, tre storie spavalde e rare che si intrecciano tra loro. Eroi senza macchia perché lavati a secco
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