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Editoria digitale: intervista cumulativa
L’eBook e il suo mondo rappresenta un pericolo per il cartaceo o queste due editorie potranno convivere pacificamente? L’abbiamo chiesto a degli scrittori professionisti
Leggi62. Pseudobiblia da citazione 2
Continua il viaggio fra i libri inventati con l’unico scopo di poterli citare a mo’ di epigrafe: è la volta di un po’ di fantascienza
LeggiIl Professionista. One Rule: No Rules
Un nemico non può sopravvivere più di un certo numero di volte. Si rischia quello che nei fumetti veniva definito ‘l’effetto Gambadiglegno’ con riferimento al celebre antagonista di Topolino che, per un periodo, compariva in ogni avventura senza che si arrivasse mai a una resa dei conti. Meglio quindi esaurire la carica emotiva del confronto tra due avversari in un numero di avventure ristretto, creando dei minicicli
LeggiQuando il Professionista entrò nel carcere femminile
Da ‘Fuga da El Diablo’ (prima edizione Segretissimo e poi ristampata in TEA- c Stephen Gunn-1996)
Leggi[80] Gli eroi di Segretissimo Phil Sherman
Phil Sherman non è un agente professionista, ma un semplice... americano a Parigi, un uomo sui quarant'anni, di piacevole aspetto, gusti raffinati, amante della bella vita, degli sport, del tavolo da gioco quanto del¬le belle donne
Leggi[78] Il Professionista 3
Bio bibliografia del Prof
Leggi[79] Il Professionista 4
Bio bibliografia del Prof
LeggiIntervista a Margherita Oggero
La divisione in generi serve soprattutto a un bisogno pratico dei lettori e dei librai: capirsi più velocemente e facilmente. Se dico che voglio un giallo o un noir o un romanzo di formazione, io e il libraio sappiamo subito dove mettere mano. In verità, la distinzione fondamentale dovrebbe essere tra libri di puro intrattenimento ( le raccolte di barzellette, ad esempio) e libri che hanno un maggior spessore e maggiori ambizioni. E poi i grandi libri travalicano i generi: che cos’è Guerra e pace? Un romanzo d’amore, di guerra, un romanzo storico…
LeggiMassimo Polidoro. Il dinamismo dei concetti causali
“…Tante volte è successo che da un atto violento come una rivoluzione o una guerra sia uscita… una società migliore di quella che c'era prima.”
LeggiLa battuta perfetta: intervista a Carlo D’Amicis
La battuta perfetta (Minimum fax, 2010, pp. 364, euro 15) affronta il portato rivoluzionario e devastante della televisione sugli ultimi cinquant’anni del Novecento. Una metamorfosi che il paese ha subìto – e accettato – col beneplacito di un perbenismo ipocrita, esaltandola attraverso la metafora del piacere inteso come verbo. Un’ansia di piacere che, al di là degli aneliti tragici e fatui dei protagonisti, rivela tutto il dramma e la vuotezza di un paese che ha fatto del piccolo schermo, e del business che gli ruota attorno, il vero grande perno educativo della società. Ne abbiamo parlato con l’autore, Carlo D’Amicis, nato nel 1964. Collabora col programma Fahrenheit della terza rete radiofonica della Rai. Ha pubblicato i romanzi Piccolo Venerdì (Transeuropa, 1996), Il ferroviere e il golden gol (Transeuropa, 1998), Ho visto un re (Limina, 1999), Amor Tavor (Pequod, 2003), Escluso il cane (Minimum Fax, 2006; Gallimard 2009), La guerra dei cafoni (Minimum Fax, 2008) e il racconto lungo Maledetto nei secoli dei secoli l’amore (Manni, 2008) e La battuta perfetta (Minimum fax, 2010).
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