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[3] Francesco Mastriani e “Il mio cadavere”
Pubblicata nel 1852 a puntate sulle pagine del quotidiano partenopeo Roma e in volume nel 1853 dall'editore Rossi di Genova, quest'opera, sullo sfondo della Napoli del 1826, narra le vicissitudini di quattro persone che hanno in comune il legame con un cadavere e sono protagoniste di vicende amorose e nere
LeggiUn elefante sotto il letto di Andrea Valente
Una storia che trascina il lettore in una sovrastruttura di riflessioni linguistiche, tra giochi di parole e facili risate, nell’annoso tentativo di dare un nome al cucciolo di elefante
LeggiNuovo romanzo di Paolo Roversi
Edito da Marsilio nella collana Farfalle, giovedì 12 febbraio "Solo il tempo di morire", di Paolo Roversi, un romanzo che copre dodici anni di storia criminale milanese, dal 1972 al 1984. "Milano criminale" (riproposta nei tascabili Marsilio) è prequel di questa nuova opera che ha come scenario una città in cui troppe forze si contendono il potere, ragion per cui "nessuno comanda davvero".
LeggiLa settima strega di Paola Zannoner
Un libro di grande fascino, una storia magica. Da leggere tutto d’un fiato
LeggiTrinacrime
3 su 5
di Alessandro Vizzino
Imprimatur
L’isola dei libri perduti di Annalisa Strada
Tanti piani di lettura per una storia che può risvegliare ricordi, far nascere emozioni, insegnare tanto
LeggiPerché non l'hanno chiesto a Evans?
4 su 5
di Agatha Christie
Who Didn't They Ask Evans?, 1934, Mondadori, 2014
Lucca Comics & Games 2014 [Revolution]
Grandi novità per il più grande dei festival
LeggiI giorni della maschera
3 su 5
di Davide Rigamonti, Corrado Roi
Sergio Bonelli Editore, 2014
Massimiliano Nuzzolo
Credo che le vite di Thomas ed Elisa, proprio per il carattere che li contraddistingue, appartengano esclusivamente a loro stessi e stiano in perfetto equilibrio, o disequilibrio se lo si preferisce, tra scelte e vuoti. Thomas è l’uomo “assurdo” senza mezzi termini, privo di “memoria”, di fardello, di background, “liberato” direbbe Albert Camus, ma inevitabilmente incatenato al passato a causa della sua Storia, delle persone che lo circondano e dell’immagine (e del mondo) che queste persone hanno costruito e conservano di e per lui
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