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Forcelle ruggenti di Teo Benedetti
Il Turbopedale mangiasfalto di Fermo aveva appena superato il controllo meccanico di Gangio ma il giorno prima della gara misteriosamente sparisce...
LeggiTradurre l'incubo [3] La Fantasima
Dopo aver parlato dell’incubo, la cavalla nera della notte, ora è la volta di scoprire come un traduttore ha trovato la vera versione italiana del termine “nightmare”
LeggiI lunghi giorni dell'IRA 1
LLe radici dell’irredentismo irlandese, al di là delle leggende celtiche, vanno cercate in quella fucina delle democrazie moderne che fu la Rivoluzione Francese del 1789
LeggiSpie & Pasticci
Non sempre il cinema e la narrativa esaltano la professione dell’agente segreto: a volte la demistificano. Una carrellata di incidenti maldestri capitati ad agenti segreti, tanto reali quanto letterari
LeggiTradurre l'incubo [1] La cavalla della notte
Tutti i traduttori, prima o poi, si sono imbattuti nell’incubo del tradurre, ma c’è stato un tempo in cui alcuni italiani si sono trovati di fronte al problema inverso: come tradurre l’incubo, cioè la parola “nightmare”?
LeggiLa porta del Paradiso... a Bologna!
Lunedì 21 febbraio, di fronte a una platea numerosa di ascoltatori, si è svolta la presentazione bolognese dell'ultimo romanzo di Alfredo Colitto, "La porta del Paradiso" e noi di Thriller Magazine eravamo lì per immortalare le domande di Giovanni Francesio, direttore editoriale Piemme, e dello scrittore Marcello Simoni. (Riprese di Gabriele Basilica)
LeggiIo & Bond [19] Il mondo non basta
C’è un senso di ripetitività proprio nella concezione dell’azione che rende tutto un po’ stantio, come se a gran voce si richiedesse un cambiamento proprio del cast tecnico
LeggiIl tesoro di Göring
La testimonianza di una concezione molto particolare dell’esercizio del potere come estremo mezzo di appagamento dei desideri senza fine di un collezionista
LeggiLa strana morte dell'ammiraglio
4 su 5
di Agatha Christie e A.A.V.V.
The Floating Admiral, 1931, Giunti, 2012
Intervista ad Alessia Gazzola
A me la scrittura della messinese Alessia Gazzola piace molto, per diversi motivi. Mi intriga la storia di Alice Allevi, la sua spensierata ingenuità, la caparbietà, la goffaggine, a volte, nel muoversi in un contesto in cui dimostra, alla fine, grande attenzione – a riprova che la bravura non si espleta sempre nell’immediato. Mi rassicura la competenza dell’autrice – dato, questo, non abbastanza sottolineato dalla critica – nel trattare un argomento delicato come quello della medicina legale e della morte, dalla quale il personaggio subisce un inevitabile gioco di attrazione-repulsione, e in qualche modo questo fascino è compensato da un altro grande dilemma: l’infatuazione.
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