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“Lo Sbaglio” di Flavia Piccinni
“Lo sbaglio” di Flavia Piccinni (Rizzoli), comincia con una partita di scacchi. O meglio, con la parte conclusiva di una match. Caterina non ha dubbi sull’epilogo, lei conosce i meccanismi delle trappole, studia le mosse del campione Morphy perché ne apprezza la capacità di muovere i pezzi e orchestrare combinazioni mortali, il coraggio di sacrificare e di lottare anche in condizioni disperate. Lo stesso coraggio che non le appartiene nella vita quotidiana, perché è assuefatta a una famiglia che converge nella figura materna di Giuseppina, Tina, maniaca dell’ordine e devota a una reliquia di san Genesio, brandello di pelle contenuto in una piccola piramide, pagata quindici milioni nel ’92. Caterina ha sul groppone un fidanzamento benedetto dai genitori, non mangia perché le piacciono le ossa che spuntano dal petto - e la nonna che ha vissuto la guerra non la capisce – e per scelta della madre ha intrapreso gli studi da farmacista. Gli scacchi tornano come ossessione ma soprattutto come metro d’azione e strumento di reazione, intersecati a una storia che si staglia su una città, Lucca, capace di appassire nell’arco di una notte.
L’autrice, Flavia Piccinni, è nata a Taranto nel 1986 e oggi vive a Roma. Suoi racconti sono apparsi su “Nuovi Argomenti”, Nazione Indiana e in numerose antologie, fra cui Voi siete qui (minimum fax). Ha curato l’antologia sulla morte Nulla per sempre (Giulio Perrone Editore) e quella di autori emergenti Under 18 (Coniglio Editore). Nel 2005 ha vinto il Premio Campiello Giovani e il concorso Subway. Nel 2007 ha pubblicato il romanzo “Adesso Tienimi” per Fazi e “Lo sbaglio” (Rizzoli) è il suo secondo romanzo.
Chi non muore di Gianluca Morozzi
Addentrandosi in un gioco pericoloso, Angie gioca a fare la detective con la complicità del suo amico gay/non gay, Lucio. Corteggia Mizar mentre ammicca al lettore, Angie la furbetta, ma lo fa in maniera spontanea e alla fine ci si affeziona e le si perdonano gli opportunismi – si fa scarrozzare dal pretendente di turno, ad esempio – e, quando il lettore arriva a un terzo del romanzo circa, ripensa all’inizio e si rammarica di averla conosciuta in fin di vita in un incipit che anticipa la fine, protesa sul nastro della sua vita che si riavvolge. Sopravviverà, la nostra Angie? Chissà.
LeggiDexter, l’assassino seriale preferito della televisione.
“Nella mia vita non ci sono segreti... solo verità nascoste...” (Dexter Morgan)
LeggiDedicato agli amici di Le Cercle
L'aver ideato jamesbondwebitalia, Le Cercle e Mr.Bond, ha innescato in me quella voglia di offrire ad ogni associato del mio club una pluralità di offerte ludiche e culturali, dove poter godere e divertirsi assieme a chi condivide il tuo stesso stile di vita
LeggiTorre di controllo di Giuseppe Foderaro
Ecco cosa dice di sé Giuseppe Foderaro: "Da calabrese anomalo quale sono, odio il sole e tutti i suoi derivati. Odio l'estate più di Bruno Martino. Odio persino l'estate di San Martino. Finché ho potuto – e lo faccio tutt'ora, nei limiti del possibile – ho sempre trascorso le vacanze e i miei periodi sabbatici a Londra, che mi ha sempre garantito arabeschi di nuvole di pregiata fattura. Londra è il mio rifugio, la mia culla, la mia più grande fonte di ispirazione. Ed è pure l'unico rimpianto che ho, se avessi anche solo dieci anni in meno andrei a vivere lì. Riguardo a New York... be', ti rispondo citando un altro occhialuto: “Adorava New York. La idolatrava smisuratamente […] per lui era una metafora della decadenza della cultura contemporanea” (Manhattan, di Woody Allen, N.d.A.). Nella Grande Mela ci vado ogni anno, è energia allo stato puro, il centro del mondo... nonché il miglior posto dove andare a mangiare cheeseburger giganti e ascoltare jazz: due mie passioni. Ecco, lì ti senti davvero invulnerabile. Nell'East Village ci viveva Howard, il mio migliore amico, scomparso improvvisamente a ottobre 2010. A lui ho dedicato Torre di controllo".
E proprio su "Torre di controllo" è calibrato il nostro bugiardino...
Kate Shugak
Minuta e agile, pelle liscia e dorata, occhi grandi e luminosi, capelli lunghi fino alla vita, deve indagare su una serie di omicidi avvenuti nel villsaggio di Niniltna in Alaska...
LeggiDaniele Bonfanti e le Edizioni XII
Uno sguardo sulla vita di una coraggiosa ma soprattutto talentuosa casa editrice, attenta ad ogni aspetto dei propri prodotti e che - con la fine dell’estate - ha in serbo per i suoi lettori più di una sorpresa
LeggiGli autori dei primi 100 bassotti
4 su 5
di AA. VV.
Polillo, 2011
Soldati e spie. Intervista a Gino Nebiolo
1945: la guerra finisce. I vincitori si spartiscono il mondo. De Gaulle vuole un pezzo d’Italia
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007 era tutto quello che il suo inventore Ian Lancaster Fleming voleva essere nella sua vita
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