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Wulf Dorn
Il 5 maggio è stato pubblicato il thriller Il superstite dello scrittore tedesco Wulf Dorn. Già nel 2010 è stato pubblicato con grande successo il suo romanzo d'esordio "La psichiatra". Abbiamo approfittato della presenza dell'autore, nel nostro paese nei giorni 4-5 maggio per intervistarlo
Leggi71. Il vero Doni, il falso Ariosto e viceversa
Un antico elenco librario da secoli viene considerato un covo di pseudobiblia... e allora come si spiega che uno di questi “libri falsi” è venuto alla luce?
LeggiOrbite vuote
Sedici racconti dell'orrore e un poesia, a cura di Marco Candida e Chiara Fattori
LeggiVirgil Tibbs: cinque giade preziose
4 su 5
di John Ball
Five Pieces of Jade, 1972, Mondadori, 2011
Il libro dell'Angelo, intervista ad Alfredo Colitto
"[La mia scrittura negli ultimi anni] Si è fatta sempre più asciutta, più essenziale. Pochi aggettivi, emozioni e sentimenti dei personaggi che vengono fuori da quello che fanno più che da quello che pensano. Aspiro a una scrittura che non si metta di mezzo nell’idillio tra il lettore e la storia, ma che lo faciliti senza farsi notare."
Leggi64. Bestseller, la sottile arte del plagio
Questa è la storia di scrittori di successo senza più idee, che si rifugiano in una villa isolata dove scopriranno che la letteratura è solo un plagio della realtà... e viceversa
LeggiMafia? Ci pensa la Catturandi… La giustizia al servizio del cittadino
“La mafia può arrivare ovunque perché sfrutta le debolezze dell’uomo e le carenze delle istituzioni.”
Leggi2008. 3° classificato
Il pittore era tornato al suo posto e mi rivolse la parola: «S’interessa di arte?».
LeggiIl Sentiero di Rose
Un’Alfa 156 blu con il lampeggiante acceso si fece largo tra i curiosi e si fermò davanti al nastro che delimitava l’accesso a una stradina senza uscita. Ne uscì un uomo di circa cinquant’anni, con radi capelli brizzolati, barba incolta e un fisico asciutto. Dall’aspetto trasandato e dalle occhiaie che spiccavano sul viso pallido, sembrava non dormire da giorni. Indossava un maglione, dei jeans scoloriti e un paio di vecchie scarpe da tennis, mentre un leggero tremolio a entrambe le mani non gli impediva di tenere stretta una sigaretta fumata a metà. Il commissario Tancredi si guardò attorno e soffiò via il fumo dalle narici. Nemmeno un’ora prima una telefonata dell’ispettore Russo lo aveva informato del ritrovamento del cadavere di una giovane donna, abbandonata nuda tra cumuli di calcinacci e sacchi della spazzatura. (dall'incipit del libro)
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