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Quando trovare un film decente a maggio diventa un Enterprise…
A maggio la stagione cinematografica è arrivata agli sgoccioli e questo caldo becco che ripopola le spiagge contribuisce ulteriormente a sguarnire le nostre sale anzitempo
LeggiTre brividi brevi natalizi
Perché tre brividi brevi natalizi a giugno?
Perché così ci piace!
I clown impazzano quando gli pare e piace!
Gangland: la mia Milano nera
Il clichè più assurdo è quello dell’Italietta che fa ridere, dove tutto s’aggiusta e i veri duri sono sempre da un’altra parte. Ricordiamocelo, quando accendiamo la TV o apriamo un libro
LeggiElisabetta Bucciarelli. Io ti perdono
Il nome di Elisabetta Bucciarelli è legato alla scrittura. Un legame intenso che contempla la narrativa, la saggistica, il teatro, la televisione e il cinema. La sua sceneggiatura Amati Matti ha partecipato alla 53° Biennale del Cinema di Venezia, l’ultima di Gillo Pontecorvo, ottenendo una menzione della giuria. Ha pubblicato i saggi Io sono quello che scrivo; la scrittura come atto terapeutico, Le professioni della scrittura e una serie di racconti distribuiti tra quotidiani e antologie. É anche giornalista freelance e docente presso laboratori di scrittura. Nel 2005 ha pubblicato il romanzo Happy hour, nel 2007 Dalla parte del torto, entrambi editi da Mursia e nel 2008 è uscita per Babelesuite di PerdisaPop con Femmina De Luxe. La intervistiamo sul suo ultimissimo lavoro, Io ti perdono, edito da Kowalski, in cui Maria Dolores Vergani viene contattata, in qualità di psicologa, da don Paolo, un parroco di un paesino valdostano. Il prete le chiede di sostenere la madre di una bambina scomparsa nel bosco. A questo mistero si affianca quello che la Vergani deve risolvere nel suo territorio: in un’area industriale dismessa vengono trovati i resti di una donna. Va infine aggiunta la losca figura di un tal Trinciacapelli, uno squilibrato che agisce nell’ombra inquietando la città di Milano
LeggiNessuna verità... Strafalcioni di critica cinematografica
NESSUNA VERITÀ di Ridley Scott è senza dubbio un ottimo film di spionaggio in un panorama letterario e cinematografico non completamente scarno ma che, quando si tratta di affrontare tematiche legate al terrorismo mediorientale, è, al meglio, approssimativo
LeggiSilvia Tebaldi. Vuoto centrale
Immaginiamo una foto in bianco e nero, sgranata, contrastata, a luce radente: l’immagine spietata di un destino; semplificando molto, chiamiamola noir.
E poi un'altra foto col grandangolo, con grandi spazi distorti: ha dettagli metallici e di plastica, ultramoderni ma oscuramente familiari, e dettagli vecchissimi, una specie di decadenza prebarbarica. Questa seconda foto, chiamiamola fantascienza.
Ecco: quando sono riuscita a sovrapporre le due foto, l'idea di Vuoto Centrale era lì
Giulio Leoni
Per me non esiste il terrore della pagina bianca, se con questo si intende quel tempo più o meno lungo in cui le idee razzolano vaghe e indistinte, in attesa di precipitare in una qualche forma spendibile. Quello semmai è un periodo di attesa denso di frequentazioni e di incontri, di meravigliose aspettazioni, di sogni e di riconciliazione con il mondo che ci circonda e che per forza di cose abbiamo trascurato nei tempi ossessivi della scrittura.
No, il terrore comincia quando l’idea si è formata, e mi splende davanti con il tragico biancore di Moby Dick. Perché so che da quel momento non ci sarà altro che il tormento della scrittura, ore e ore a cercare di dar forma soddisfacente all’idea che in quel momento mi possiede
10 ultramicro
Quando la cronaca nera si tinge di giallo, il delitto ha l'aggravante del pessimo gusto nell'abbinare i colori
LeggiPozzi di libri. Intervista all'editore di Fernandel
Intervista a Giorgio Pozzi, direttore della casa editrice Fernandel. Fernandel è stata fondata nel 1997, a tre anni di distanza dalla creazione dell’omonima rivista trimestrale (ad oggi attiva e diffusa nelle librerie Feltrinelli)
Leggi2008. 1° classificato
Quando la vita dimidiata e offesa a cui siamo condannati aveva ancora un senso, perché c'eri tu a darglielo
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