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Gianluca Durante, Altravita
“...La chiamano Altra Vita o Vita Parallela. Non fa differenza, perché, per quanto ‘altra’ o ‘parallela’, di vita si tratta. Ci sono poche distinzioni, piccole leggi che la regolano ma che impari presto a comprendere e ad accettare. E una volta in quel mondo non puoi fare altro che vivere...”
Leggi[34] Donne, nebbie, crimini e avvocati
Stavolta facciamo una cosa un po’ diversa nella nostra rubrica: facciamo un bilancio di fine anno su quattro diverse serie poliziesche che sono da poco terminate sui nostri schermi e che illustrano in modo quasi didascalico le manchevolezze della nostra tv, in questo caso in misura maggiore della Rai
LeggiArnauld Delalande. L’Inferno a Venezia
Quale connessione ci può essere tra l’Inferno e con la Venezia del 1756?
Chiediamolo ad Arnauld Delalande, l’autore francese che – con il suo La trappola di Dante – ha costruito un romanzo d’intrigo su questo binario narrativo
12 dicembre 1969: il giorno dell'innocenza perduta
La data dell'attentato di Piazza Fontana, a Milano, ha rappresentato un punto di non ritorno per la storia dell'intera nazionale. Inaugurata così la stagione delle stragi e della strategia della tensione, ne seguono (ormai) decenni di piste investigative, gruppi eversivi, personaggi controversi e l'ombra straniera che grava sulla politica (e sulla vita) di una repubblica
LeggiA mano armata: Fioravanti, i Nar e i morti che si potevano evitare
L'eversione romana della seconda metà degli anni settanta è contrassegnata da un nome: quello di Giuseppe Valerio Fioravanti, che da bambino prodigio del piccolo scherma diventa il leader nero dei Nuclei armati rivoluzionari. Giovanni Bianconi racconta della nascita e dell'escalation di questo gruppo che dall'antagonismo alla società arriva all'omicidio come strumento di dialettica bellica fino alla strage alla stazione di Bologna
LeggiVicini da morire: delitto d'identità e di rumore
Mancano meno di un paio di settimane al Natale dello scorso anno quando a Erba, in provincia di Como, tre donne e un bambino vengono assassinati dalla furia di ignoti aggressori che tentano poi di occultare il delitto appiccando un incendio. Le prime dita puntano verso il marito di una delle vittime (e padre del bambino), maghrebino e pregiudicato che riacquista la libertà con l'indulto. Ma i colpevoli invece stanno altrove, al piano di sotto: una coppia schiva che per riacquistare la propria normalità fa fuori gli inquilini fastidiosi e chi si mette in mezzo. Il libro di Pino Corrias indaga, attraverso l'efferatezza di quel delitto, la provincia e i suoi inconfessabili sentimenti.
LeggiDexter. Storia di un serial killer
Lo spettatore si troverà spesso a combattere una sorta di guerra interiore, in cui saprà, nonostante tutto, giustificare e assecondare le azioni e le scelte del killer, assaporando, con qualche brivido, la strana sensazione di accettare qualcosa che solitamente, rispettando l’ordine delle cose, sarebbe inevitabile tanto quanto naturale temere e condannare
LeggiBiagio Proietti
Ho sempre avuto e voglio continuare ad avere tanta fame. Di tutto quello che vale la pena. E se ci pensate bene sono tante le cose che ti danno felicità
LeggiPaolo Roversi
La mia scrittura penso sia come me. Un po' agitata, sempre all'erta. Mi capita a volte di uscire di corsa dalla doccia tutto bagnato perché ho un'idea da fissare sulla carta prima che scompaia per sempre...
LeggiFrancesco Abate. Il cattivo cronista
Ci sono scrittori che di fronte alla realtà non riescono a distogliere lo sguardo. Ci sono autori che se si esimono dallo scrivere alcune cose viste coi loro occhi, non riescono a dormire
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