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La candela nella tomba e i fenomeni letterari cinesi
Dopo il compasso, la polvere da sparo, perfino gli ombrelli, la cultura cinese non poteva che sostenere di avere anche inventato un genere letterario, ovvero il giallo. Fin da tempi antichissimi i cinesi hanno mostrato un interesse peculiare per vicende a carattere legale-poliziesco
Leggi13. Pseudobiblia orrorifici minori
Dopo una panoramica sugli pseudobiblia “esoterici” minori, è ora la volta di una rapida occhiata ad altri pseudobiblia minori, sempre “orrorifici” ma non legati al mondo letterario di Lovecraft e colleghi
LeggiIntervista a Dario Gulli, direttore artistico della Star Comics
L'esperienza e una sana follia sono gli elementi che mi hanno permesso di ottenere quello che ho, ma so che l'unico comune denominatore in tutte le mie fasi (belle e stupide, sane e marce, geniali e prive di dignità) è stata la mia determinazione. Senza di lei probabilmente starei ancora piangendo per alcuni sbagli che ho commesso
LeggiRoberto Saporito
La fuga è un elemento essenziale nei miei romanzi (in tutti quelli che ho scritto fino a questo momento), è il non fermarsi su posizioni acquisite, il non accettare la vita così come ti hanno sempre detto che deve essere vissuta, ma anche la paura e il non sentirsi adeguati ai ruoli che ti cadono addosso appena nasci
LeggiIncontri alla fine del mondo
5 su 5
a cura di Paul Cronin e Francesco Cattaneo
Minimum Fax, 2009
Alicia Gimenez Bartlett
Mi interessano i casi che creano un certo allarme sociale, che riflettono dei problemi contemporanei, ma non mi riferisco a nessun caso concreto di cronaca. Altre volte trovo il tema a secondo del luogo o dell’ambiente dove voglio sviluppare l’azione
LeggiStelvio Mestrovich
Ho creato la figura dell’ispettore capo della Polizia di Stato Giangiorgio Tartini nei romanzi “Venezia rosso sangue” “Delitto in Casa Goldoni” e “La sindrome di Jaele”. Scene delle indagini Venezia e, in parte, la Sicilia. Poi ho cambiato ambientazione e da Venezia ho trasferito le indagini poliziesche a Vienna, battezzando, con un nuovo noir, la figura del commissario Clemens Pallavicini
LeggiJacopo De Michelis. Il caso Larsson
Una trilogia di crime stories, Millennium (Uomini che odiano le donne, La ragazza che giocava con il fuoco, La regina dei castelli di carta, in totale più di 2.000 pagine), che ha fatto il giro del mondo, un autore, il giornalista Stieg Larsson, che ha raggiunto un successo planetario ma postumo
LeggiQuestioni di Viggo o di Mortensen…
In questi giorni afosi La schermitrice si è rivista volentieri due film di Cronenberg: A history of violence e La promessa dell’assassino che hanno per protagonista l’indimenticato Aragorn del Signore degli anelli
LeggiSe telefonando, intervista a Gianni Barbacetto
Gianni Barbacetto è nato a Milano da genitori friulani ed è cresciuto a Quarto Oggiaro. Laureato in Filosofia, ha cominciato a lavorare in radio (Radio Milano Libera, Radio Città, Radio Rai), ha collaborato a Linus e a tante altre testate. Ha lavorato al Mondo, all'Europeo, a Diario. Ha coordinato la redazione del programma di Michele Santoro, “Annozero” (Raidue). Ha collaborato con Carlo Lucarelli per la realizzazione di “Blu notte”. Oggi scrive su Repubblica, il Venerdì, l'Unità, Io Donna, GQ. É direttore di Omicron (l'Osservatorio Milanese sulla Criminalità Organizzata al Nord) e, appena può, suona la batteria con gli amici nel suo gruppo, i Pistols. Ha pubblicato vari libri-inchiesta, tra cui ricordiamo: “Il grande vecchio” (Baldini & Castoldi, 1993), sui misteri italiani da piazza Fontana alla P2 fino a Gladio, “Campioni d’Italia” (Marco Tropea Editore, 2002), un inedito campionario della politica, dell'imprenditoria, della vita del nostro Paese. “Mani pulite - La vera storia” (Editori Riuniti 2002, Chiarelettere 2009, con Peter Gomez e Marco Travaglio: la storia politica dell'Italia tra il 1992 e il 2001. Ha curato inoltre il “Dossier Dell'Utri” (Kaos, 2005), la storia di una “relazione pericolosa” tra Milano e Palermo, “Il guastafeste” (Ponte alla grazie, 2008), libro-intervista ad Antonio Di Pietro e “Se telefonando” (Melampo 2009), sulle “intercettazioni che non leggerete mai più”
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