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La “vendetta” al cinema
Da "V for Vendetta" alla trilogia di Park Chan-Wook
LeggiArona presenta King
Sei film tratti dai romanzi di Stephen King ci accompagneranno in questo settembre televisivo: abbiamo chiamato un esperto a presentarceli
Leggi[91] SCOZIA Lin Anderson
Lin Anderson, La bambina che giocava con il fuoco, Roma, Newton Compton, 2011, “Grandi Tascabili Contemporanei – Narrativa”, n. 104 (ed. orig. Driftnet, 2003)
LeggiConan: un'intervista barbarica
È da pochissimi giorni nei cinema italiani e in molti Paesi deve ancora uscire, eppure il nuovo film su Conan il Barbaro ha già sollevato un gran polverone: c’era bisogno di un’intervista barbarica per fare il punto della situazione
LeggiDetective Dee: la Cina sempre più vicina
Trasmesso in anteprima in un cinema d’essai della Capitale, “Detective Dee” si presenta come un film asiatico a forte valenza occidentale: siamo di fronte ad un nuovo stile cinematografico?
Leggi68. Profili: Cynthia Rothrock
La “martial girl” per eccellenza, simbolo stesso della femminilità nei film marziali, prima di allontanarsi dal cinema ha ripercorso la sua storia professionale
LeggiPulp Writing 1
La narrativa è sempre costituita dal nano che sale sulle spalle del gigante. Non si può scrivere niente di nuovo se non si conoscono le basi
LeggiMondi Paralleli
Intervista tripla con i curatori e compilatori di un saggio unico nel suo genere, che riporta il cinema di fantascienza alle sue origini: la letteratura
Leggi[83] NORVEGIA Unni Lindell
Unni Lindell, La trappola di miele, Roma, Newton Compton, 2011, “Nuova Narrativa Newton”, n. 282 (ed. orig.: Honningfellen, 2007)
Leggi“L’esordiente”, intervista a Raul Montanari
Tu parti dal tuo dolore e lo fai diventare una storia, cioè crei un’intelaiatura narrativa che non coincide con la tua vita, con le tue giornate, ma dentro la quale metti le emozioni che stanno davvero nella tua vita e nelle tue giornate. In particolare quelle più intense e spesso, bisogna dirlo, quelle più negative: il dolore, la paura, la nostalgia di un passato irrecuperabile, il senso di scacco. In questo senso “fingi”: presti ai tuoi personaggi cose che ti appartengono. Questo mettere pezzi consistenti di te stesso nelle tue pagine provoca un’anormale vicinanza fra produttore e prodotto, scrittore e scrittura, che è la vera maledizione di questo lavoro
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