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Storie di martiri, ruffiani e giocatori
5 su 5
a cura di Vicolo Connery
Caratteri Mobili
5 racconti su Gacy, il Killer-Clown
In aprile 2012 ho partecipato, come docente ospite, al Corso di scrittura creativa di terzo livello organizzato da Canto31, condotto da Gianluca Morozzi a Bologna, svoltosi all'hotel Cappello Rosso. Oltre all’ottima organizzazione e a una possibilità di svolgimento libero della lezione, ho riscontrato una classe numerosa di allievi. Un bel gruppo coinvolgente, preparato e ben formato quanto a scrittura (non è un caso che abbiano già pubblicato tre antologie di racconti). La mia lezione verteva sulle “Fonti in criminologia”. Non tedio i lettori sullo svolgimento delle nostre due ore e passo subito al dunque. Ho concluso il mio intervento con una lettura – tratta dal “Dizionario dei serial killer” di Michael Newton – su John Wayne Gacy. Al termine li ho lasciati con la seguente consegna: Producete un elaborato partendo dal dato biografico del criminale e cogliete un frammento, una porzione, una sensazione della sua vita o di chi si è imbattuto in lui, mantenendovi fedeli alla fonte, ma nel contempo sentendovi liberi di osare sul piano narrativo.
Ne sono usciti degli elaborati così interessanti che ho pensato di pubblicarli qui (in ordine di arrivo):
Chi non muore di Gianluca Morozzi
Addentrandosi in un gioco pericoloso, Angie gioca a fare la detective con la complicità del suo amico gay/non gay, Lucio. Corteggia Mizar mentre ammicca al lettore, Angie la furbetta, ma lo fa in maniera spontanea e alla fine ci si affeziona e le si perdonano gli opportunismi – si fa scarrozzare dal pretendente di turno, ad esempio – e, quando il lettore arriva a un terzo del romanzo circa, ripensa all’inizio e si rammarica di averla conosciuta in fin di vita in un incipit che anticipa la fine, protesa sul nastro della sua vita che si riavvolge. Sopravviverà, la nostra Angie? Chissà.
LeggiIl Mostro di Firenze, intervista a Paolo Cochi
In occasione del Festival Sugarpup tenutosi a Padova dal 30 Settembre al 2 Ottobre, è stata proiettato in anteprima assoluta la nuova versione del documentario del regista Paolo Cochi "I delitti del Mostro di Firenze" e noi abbiamo pensato di intervistare il regista.
Sulla base di un soggetto scritto a quattro mani con Angelo Marotta, il regista romano ha ricostruito la terribile vicenda del Mostro utilizzando non solo ricostruzioni cinematografiche ma anche immagini di archivio e interviste a detective, avvocati, criminologi, scrittori e giornalisti che hanno vissuto in prima persona la storia.
Tante le testimonianze importanti di personaggi che hanno vissuto e raccontato l’intricata storia, come il giornalista Mario Spezi, il criminologo Francesco Bruno, l’avvocato Nino Filastò, Gianluca Monastra giornalista di Repubblica autore del libro “Il mostro di Firenze”, l’avvocato Nino Marazzita, il giornalista-scrittore Riccardo Catola autore del libro “Identikit di un Mostro”, Giuseppe Rinaldi autore del programma “Chi l’ ha visto”, il giornalista Luca Cardinalini e Massimo Canino giornalista TG5. Un documentario, girato a Firenze e dintorni che racconta la storia dal 1968 ad oggi delineando tutte le ipotesi investigative oltre a quelle che hanno avuto un esito processuale. Il prodotto è destinato ai festival documentaristici e cinematografici italiani ed europei.
Drugs
3 su 5
a cura di Divier Nelli
Guanda, 2011
Orbite vuote
Sedici racconti dell'orrore e un poesia, a cura di Marco Candida e Chiara Fattori
LeggiCicatrici di Gianluca Morozzi
Una grande città del Nord Italia. Qui "Cicatrici" (Guanda, 2010) racconta una storia nella storia, una matrioska i cui pezzi più piccoli si inseriscono perfettamente nella scatola madre. Una psicologa che riporta la sua vicenda personale, quando la professione l’ha messa a contatto con un assassino, Nemo Quegg, che le ha riportato – altra matrioska – la sua storia spaventosa, all’interno della quale una ragazza-vittima (e in seguito carnefice) narra una parte della sua vicenda. Con incastri spiegabili col metafisico, con la metempsicosi e coi destini incorciati, il cerchio si apre all’inizio (e si chiuderà alla fine) con un sanguinoso evento avvenuto sessant’anni prima in Irlanda, quando un padre, senza apparente motivo, ha deciso una notte di sterminare la propria famiglia, partendo dalla moglie e dal figlio maschio...
Una grande prova di scrittura e tensione che lascia il lettore col fiato sospeso fino alla fine. Ma anche dopo aver chiuso il libro, quando alcune pagine sospese tra la vita e la sua cessazione tornano in mente, limpide senza pretese escatologiche:
«Siamo morti, signora?».
La signora sorrise di nuovo.
«Le vostre vecchie vite sono terminate, sì. Questo è un luogo di passaggio. Vi è stato concesso un po’ di tempo per riprendervi e salutarvi, prima di tornare nel mondo della carne».
"Hanno amore"
Un bambino e una bambina, la luna, il mito.
Il tutto sospeso in dimensioni temporali che s'incontrano e si allontanano, proprio come succede nei sogni. La nuova, ammaliante storia creata da Gianluca Chierici.