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L'Amore ai tempi del Noir
Mercoledì 18 febbraio 2009 dalle ore 10.00 alle ore 17.00, nell'Aula Odeion della Facoltà di Scienze Umanistiche dell'Università di Roma La Sapienza, si svolgerà la giornata di studi Roma Noir 2009. L'amore ai tempi del noir
LeggiQuattro ultramicro
Un bel volo nel fiume dove è più profondo. Ecco una corda, un bel blocco di cemento. Un bel nodo alle caviglie, una spinta e…
LeggiRenzo Saffi, Bambole Perdute
Un romanzo d'amore a tinte noir. Una passione travolgente che porta alle estreme conseguenze finali
LeggiAlle nove in punto
Il signor Isidoro era molto orgoglioso della sua passione per l'ordine e si vantava del suo eccezionale senso di risparmio con la propria consorte
Leggi2005. 2° classificato
Ci si affeziona alle cose più impensabili. Come quei vetri sporchi da cui ha osservato e atteso il tempo
LeggiMassimo Carlotto e il puritanesimo etico dell'hard-boiled
Arrivederci amore, ciao è una storia nera ambientata nel Nordest, con radici negli Anni di piombo e sfumature di attualità nella ricostruzione di un’ambiente che l’autore conosce bene e che dà alla vicenda l’energia dell’autenticità
LeggiDick: il partigiano e le sue avventure
A chiusura del breve ciclo di riflessioni sui racconti pubblicati nell'antologia "Crimini di regime", ecco l'intervento di Antonella Cocolli, autrice di "Le meravigliose avventure di Dick", ispirato alle esperienze di lotta partigiana vissute dal padre
LeggiCarlo Petrini. Nel fango del calcio
I ferri del mestiere di un calciatore sono la proprietà e la cura del proprio corpo. Oggi se uno ha un infortunio, viene curato per essere recuperato il più fretta possibile ed essere pronto per giocare la domenica successiva senza pensare alle conseguenze che può avere il fisico a distanza di anni
LeggiLuigi Bernardi e Onofrio Catacchio
Intervista doppia ai coautori del primo fumetto di una trilogia (Non temerai altro male) “Habemus Fantomas”: Luigi Bernardi per la sceneggiatura e Onofrio Catacchio per i disegni
Leggi"La Domenica del Corriere" ed il Giallo 1920-1940 / Parte 3 di 3 - Tradurre: sì, ma come?
Se all’inizio del secolo era necessario conoscere almeno una lingua straniera, e di solito era il francese, in quanto la maggior parte dei testi raramente si trovavano in italiano, negli anni del fascismo questo non fu più necessario. Crebbe il numero di coloro che si dedicavano alle traduzioni, mentre l’interesse si spostava verso il mondo anglo-sassone
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