Il titolo italiano, Fuori controllo, si presta talmente bene ad una facile ironia che preferiamo astenerci. Certo però che il ritorno di Mel Gibson sullo schermo dopo otto anni (Signs) e due regie, non è memorabile.
Tratto da una miniserie inglese del 1985 targata Bbc, Edge of Darkness diretta da Martin Campbell, regista anche di questa trasposizione cinematografica, Fuori controllo somministra in dosi massicce la solita multinazionale canaglia che pur di salvaguardare la propria operatività e i propri bilanci è disposta a passare su tutto e tutti. Tra i “tutti” figura la figlia di un poliziotto che uccisa brutalmente sull’uscio di casa renderà il padre/poliziotto la solita arma letale.
Film assai rozzo da qualunque punto di vista lo si guardi (occhio per occhio, dente per dente), Fuori controllo sciorina le situazioni tipiche di questi casi e che inevitabilmente spaziano tra un cattivo mellifluo, l’immancabile tradimento da parte di quelli che paiono amici, un politico corrotto. Dove si discosta un poco dal solito canovaccio è nel rapporto padre-figlia che tra alti e bassi, tra al di qua è aldilà, scorre sopra e sottotraccia lungo tutto il film fino all’apoteosi finale che fa tanto Ghost.
Comunque il risultato è devastante per l’umore.
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