Inizia oggi la collana da edicola che tutti gli amanti del genere marziale aspettavano da sempre: una raccolta dei migliori film asiatici distribuiti in lingua italiana, in versione digitale rimasterizzata e con gustose anteprime: “Bruce Lee e il grande cinema delle arti marziali” è il lungo titolo, quasi un omaggio ai ricchi titoli italiani degli anni Settanta (di cui si è parlato nel precedente articolo di questa rubrica). L’iniziativa è ad opera del quotidiano La Gazzetta dello Sport, che ha affidato l’incarico di accompagnare questa serie di film marziali a Stefano Di Marino, romanziere e saggista di lunga data oltre che consumato artista marziale. Dopo aver firmato il più completo saggio in lingua italiana sull’argomento, “Dragons Forever” (Alacrán Edizioni 2007), l’autore torna a parlare ai fan del cinema marziale dalle pagine dei booklet che accompagneranno ogni uscita di questa collana, corredati da foto e locandine di altissima qualità, frutto di un’attenta ricerca iconografica.
La collana non poteva iniziare se non con un doveroso omaggio al titolo forse più conosciuto in Italia: “Dalla Cina con furore” (Jing wu men, 1972), diretto da Lo Wei (che si ritaglia anche il piccolo ruolo dell’ispettore di polizia) ed interpretato da un Bruce Lee larger than life. Malgrado non sia né il suo primo film né il suo primo grande successo, è la prima pelliccola di Lee ad arrivare in Italia, contribuendo a far esplodere la febbre per i gongfupian, i film che mostrano combattimenti a mani nude, iniziata da noi con “Cinque dita di violenza”.
Questa rubrica seguirà ogni uscita della collana della Gazzetta dello Sport, e per questo primo articolo abbiamo incontrato Stefano Di Marino per parlare dell’iniziativa e per saperne qualcosa di più.
Com’è nata l’idea di una collana così unica nel suo genere?
Una sorpresa anche per me. Mi ha telefonato Gianluca Varano della Gazzetta che aveva avuto il mio numero dalla persona per cui avevo curato il Cinema del Kung Fu e mi ha chiesto se mi andava l’idea... puoi immaginare. Ai tempi della collana Fabbri in Italia erano disponibili solo cassette con master improponibili. Sono andato in redazione dove con Gianluca e Paolo Bottiroli (gli ideatori di questa come di altre iniziative simili legate al cinema) abbiamo fatto un “piano d’attacco” con l’idea di proporre nella versione migliore possibile il cinema del Gongfu, ossia quasi esclusivamente asiatico e basato sulle arti marziali - calci e pugni.
Ci saranno titoli già usciti in DVD o verranno presentati anche film inediti?
Per la maggior parte queste collane sono antologiche, quindi riprendono titoli già disponibili in DVD ma, se tutto va bene, ci saranno alcuni titoli passati molto velocemente sul mercato eppure di ottima qualità. Assieme ai classici che per ragioni di popolarità aprono la collana.
Sono previste 40 uscite complessive: puoi anticipare qualche titolo “succoso”?
Sicuramente vale la pena di dare un’occhiata ai titoli Shaw Brothers rimasterizzati, oltre che a “Fearless” e a “Drunken Master”, dovrebbe esserci Tony Jaa e altro materiale thailandese che scoprirete poco alla volta, oltre che un paio di titoli veramente poco noti ma di ottima qualità.
Come dicevo ci saranno diversi titoli e interpreti thailandesi tra i tuoi preferiti poi Gordon Liu con la trilogia della “Trentaseiesima camera di Shaolin” che agli appassionati dovrebbe piacere moltissimo, poi ci sono dei miti del settore come Liu Chia Liung, Sammo Hung e Yuen Biao e molti attori della scuderia Shaw degli anni d’oro, in versioni rimasterizzate, come Lo Mang e Alexander Fu Sheng...
I testi sono redatti sulla base del “timone” che ha accompagnato le raccolte dedicate a Clint Eastwood e al Western all’italiana. Ho cercato però di inserire notizie e curiosità sugli interpreti e sulla lavorazione. La lettura di “Dragons Forever” sarà senz’altro utile all’appassionato. Sto meditando di realizzare un vero e proprio seguito per raccontare ciò che di nuovo è avvenuto nel palcoscenico marziale in questi anni.
Io credo, almeno dalle risposte che vedo in questo periodo, che l’interesse per il cinema marziale in Italia sia ancora alto. Dipende dai canali attraverso cui è veicolato. I cinema sono pochi e ospitano per poco tempo solo film a grosso budget. Il genere marziale è quel tipo di film che uno si gusta a casa con gli amici, quindi il mercato home video è sicuramente la strada migliore per diffonderlo. Certo, se in TV rifacessero le serie degli anni ’80/’90 anche di film americani... trovo assurdo che film mediocri come “Ninja Assassin” siano passati in sala mentre “Ong-bak 2” praticamente è passato inosservato. Occhio alle videoteche e alle edicole quindi...
Ringraziamo Stefano Di Marino per la gentile disponibilità e non possiamo che augurare a questa nuova collana un grande successo di pubblico.
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