Già, mi fa lui, ma allora in tal caso sarebbe anche peggio, se la ragazza è morta non per una legatura fatta male bensì per una crisi convulsiva, allora, ribatte quasi addolorato, che fine fa la teoria dell’omicidio volontario e premeditato? Anche sapendo che la ragazza soffriva davvero di epilessia, e questo andrebbe dimostrato, come faceva il tizio a prevedere che l’attacco si sarebbe manifestato proprio nel momento che serviva a lui? Oppure, mi fa, voglio sostenere che una crisi epilettica può essere procurata o indotta? Esattamente, ribadisco io. Ora che lo vedo interessato posso dargli la risposta giusta, mentre con la memoria rivedo, indimenticabile, l’ondeggiare di quei capelli fiammeggianti che come una freccia rossa puntano diretti verso la fessura del fondo schiena. Con la sequenza giusta di rumori improvvisi e luci intermittenti, rispondo, come in un film di guerra, appunto.
Ma sto parlando da solo, perché lui si è già slanciato fuori dalla porta mentre sbraita al telefono. Poco male, mi dico, sui treni ci si incontra sempre, ora so di avere un debito di riconoscenza da riscuotere anche a Napoli, in un lungo filo rosso di miserevole squallore che unisce inconfondibile questa nostra terra così ricca di contrasti e di meschine perversioni, dove perfino le ragazze come Jessica Rabbit hanno ancora dentro l’anima di Cappuccetto Rosso.
FINE
Nato a Milano, Sauro Badalamenti, di lontane origini meridionali, è un agguerrito investigatore assicurativo che all’uso delle maniere forti preferisce contrapporre il bene dell’intelletto, senza per questo evitare di menare le mani, quando è il caso. Assuefatto a ben altro tipo di vita, ha dei trascorsi oscuri nei bassifondi della metropoli meneghina, con un passato alle spalle nel servizio di sicurezza di noti locali notturni e discoteche, compreso il celebre Plastic. Non tutti quelli che hanno a che fare con lui sanno che è anche laureato in antropologia culturale, mentre è ben noto che lavora spesso in stretta collaborazione con Miranda Venegoni, patologa legale e direttrice del Labanof di Milano. I casi che segue gli sono quasi sempre affidati dall’avvocato Domenico Costa, che in passato lo ha anche salvato da una condanna quasi certa per omicidio preterintenzionale. Ex alcoolista, Sauro è ora consacrato a vita al consumo di Perrier e di centrifugati di verdura. Nel corso delle sue avventure, occasionalmente, è chiamato anche a confrontarsi con Augusto Melchiorri, della Polizia di Stato, quando i loro cammini si incrociano sulla scena del delitto.
Grande conoscitore della metropoli notturna e ben noto presso il popolo della notte, sempre rispettato e a volte temuto dalle frange estremiste dei “diversi” che affollano i bassifondi di Milano, investiga per amore della verità e per passione, rifiutando per principio i casi che non gli interessano. Di carattere fiero e indipendente, non si è mai legato sentimentalmente in maniera stabile, cela un passato oscuro che di tanto in tanto torna a perseguitarlo e vive diviso tra il monolocale-ufficio in Piazza De Angeli a Milano e il suo rifugio da scapolo a Varenna, sulle sponde del lago di Como. Apparentemente diplomatico, sarcastico e conciliante, ha in realtà una dura corazza di acciaio che lo riveste, pronta ad apparire sotto il primo, ingannevole, rivestimento di puro velluto. Si muove con sicurezza nei meandri di una metropoli dura e labirintica, una Milano oscura del ventunesimo secolo che tutto sa e tutto nasconde, all’ombra di quelle mura dietro alle quali si celano i consueti peccati della miseria umana, spesso ricoperti da un velo sontuoso di falsa opulenza.
Apparso per la prima volta nel 2010 nel romanzo, ancora inedito, “Torre di Controllo”, Sauro Badalamenti, moderno argonauta alla ricerca di una perfezione impossibile, tornerà presto nel sequel “Rapporto in scala 1 a 1”, e continua a vivere tutti i giorni nel blog a lui dedicato, “Il Dinosauro”, frequentato da tutti i suoi estimatori che qui possono anche interagire con l’autore e inventore del personaggio, Giuseppe Foderaro.
Giuseppe Foderaro
www.giuseppefoderaro.com
Sono nato a Catanzaro nel 1973.
Dopo aver vissuto a Roma, nel 2003 mi sono trasferito a Milano. Già musicista, la mia attività creativa è legata alla frequentazione degli ambienti underground londinesi e newyorchesi.
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