L’oscuro signore dei vampiri è senza dubbio uno dei personaggi letterari che più influenzano l’immaginario collettivo, la sua crudele e meravigliosa vicenda ancor oggi, ad oltre un secolo dalla sua prima pubblicazione, continuano ad affascinare il mondo intero. Ma quali sono le origini del mito? Qual è la vera storia dell’immortale Conte? Quali sono le sue reali origini? Sono proprio questi alcuni dei quesiti a cui cerca di rispondere Raymond Rudorff nel suo Gli archivi di Dracula, uno splendido romanzo pubblicato in Italia per la prima volta, dopo quasi quarant’anni dalla sua uscita inglese, da Gargoyle Books, nella collana Nuovi Incubi. Si tratta quindi di un prequel che indaga con innegabile inventiva e grande coraggio letterario le origini del mito.
La vicenda si apre con la misteriosa e inquietante morte di una coppia di coniugi, il cui unico figlio, affetto da un grave deficit mentale, viene affidato in custodia a un lontano parente, ma dopo breve qualcosa nel ragazzo comincia a cambiare, il ritardo mentale che lo affliggeva dalla nascita comincia a regredire e giorno dopo giorno il giovane diventa sempre più intelligente, ma si tratta di un intelletto freddo e misterioso, calcolatore e tenebroso. Dopo alcuni anni ci troveremo di fronte a un uomo affascinante e carismatico, il cui profondo e cupo sguardo sembra in grado di piegare la volontà altrui e la cui determinazione a perseguire i suoi occulti scopi sembra non trovare nessun ostacolo, fino a travolgere uomini e donne che cercheranno di opporsi a lui.
Quello che colpisce maggiormente del romanzo di Rudorff è il rigore letterario e storico. Come nel Dracula di Stoker l’autore si affida a una forma epistolare del romanzo che composto di decine di estratti di diario forma, pagina dopo pagina, una stretta ed asfissiante ragnatela letteraria, che intrappola e avvolge il lettore guidandolo in tenebrosi meandri della mente. Ogni pagina, ogni riferimento, ogni attimo di palpabile tensione è rigorosamente ancorato a precisi riferimenti storici e letterari, che a volte fanno sorgere il dubbio della veridicità o meno dell’intera vicenda.
La scrittura di Rudorff è complessa e avvincente, barocca e fluida, in un continuo concatenarsi di splendidi momenti evocativi, la forma diaristica è applicata con maestria, sempre tagliente e in grado di tenere alta la tensione e la strutturazione narrativa della vicenda, le descrizioni sonno efficaci ed evocative, riuscendo a creare, passo dopo passo, un’atmosfera di compiaciuto terrore che affascina e coinvolge il lettore.
Gli archivi di Dracula si dimostra quindi, oltre a uno splendido omaggio al personaggio creato da Stoker, un vero e proprio pezzo di bravura narrativa e di creazione del brivido. Un romanzo che non deve mancare nella libreria di qualsiasi appassionato dell’oscuro signore dei vampiri.
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