Questi gli antefatti:
Un autore, Stieg Larsson, che vende 26 milioni di libri e raggiunge un successo planetario solo postumo.
Un giornalista, Anders Hellberg, che era stato il capo di Larsson all’agenzia di stampa TT, e che mette in dubbio la padronanza linguistica di Stieg Larsson.
Un amico di Larsson, Kurdo Bakshi, che lo definisce “un cattivo reporter che non seguiva le regole del lavoro giornalistico, pieno di prestigio ma così scadente nello scrivere che lui stesso doveva finirgli i pezzi”.
Da qui all’amplificazione delle insinuazioni il passo è breve e subito si mette in dubbio che Larsson sia l’autore della Millennium Trilogy e già si propone come autrice fantasma la sua compagna e convivente Eva Gabrielsson.
Per rileggere come una semplice uscita infelice la frase suddetta di Kurdo Baksi, basterebbe leggere il suo libro Min vän Stieg Larsson (Il mio amico Stieg Larsson), che verrà pubblicato da Marsilio prima dell’estate: «Questo non è un omaggio a un amico.
Abbiamo intervistato il direttore editoriale della narrativa per la casa editrice Marsilio che in Italia pubblica Larsson, Jacopo De Michelis, per tentare di capire quali meccanismi stanno alla base di queste dicerie.
Date le testimonianze che smentiscono le supposte voci, ti chiedo: perché si scatenano queste polemiche?
É uno dei lati negativi del successo, quando è così travolgente.
Avete distribuito gratuitamente, nelle librerie d’Italia, “Le ultime lettere”, ovvero il carteggio tra Larsson e la sua editor. Leggendo questa corrispondenza, preceduta da un breve biografia, si evincono chiaramente i passaggi fondamentali che un autore –e solo lui- può fare in merito alla sua opera: modifiche, osservazioni sui personaggi, indicazioni pratiche. Perché avete deciso di pubblicarlo e di pubblicarlo gratuitamente?
Semplice, perché il carteggio, i cui diritti appartengono alla rivista di Stieg Larsson EXPO, per volere di quest’ultima può essere stampato e diffuso ma non commercializzato.
Dal punto di vista prettamente commerciale questi riflettori puntati ossessivamente su un autore deceduto possono essere un ulteriore incentivo per le vendite? Ciononostante voi vi siete affrettati subito a smentire le voci...
Guarda, se c’è un autore che non ha alcun bisogno di incentivi per le vendite è proprio Stieg Larsson.
E dal punto di vista etico, tu cosa ne pensi, personalmente e non in veste di direttore editoriale?
Penso che siano polemiche piuttosto misere, dettate per lo più da risentimenti e invidie, ma come ho detto è un contraltare purtroppo inevitabile del successo, per cui tocca farci il callo.
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