"Ore 9, lezione di esorcismo" titola Il Gazzettino del 3 aprile. Si è veramente svolta, con scene degne del film di William Friedkin, dopo essere stata richiesta dagli studenti e approvata dal "tutor" didattico del centro di formazione professionale San Gaetano di Vicenza.
A forza di essere subissate di domande su messe nere e riti satanici, le massime autorità della scuola, gestita dalla congregazione religiosa di San Gaetano, invitano nella sala comunitaria, affollata da 450 studenti, padre Dino (l’articolo non riporta il cognome), uno degli esorcisti della diocesi di Vicenza, perchè possa soddisfare tanta curiosità.
Il crescendo della lezione è rossiniano, e raggiunge l’apice con l’ascolto di una cassetta dove è registrata la voce di un posseduto. Qualcuno non regge, e abbandona la sala sconvolto, ma la maggior parte dimostra di apprezzare, tanto da richiedere alla fine un nuovo incontro. La qual cosa dovrebbe far piacere al don Elio Nicli di cui riferiva il Gazzettino dell’8 febbraio 2004 nel servizio "Una scuola per combattere il diavolo", dove il noto esorcista friulano invocava corsi di formazione per rinforzare l’organico dei sacerdoti ammessi a questo difficile ministero.
Sono notizie che affondano il loro inchiostro non solo nelle superstizioni, ma anche nei profondi disagi di un Nordest dove il demoniaco attecchisce floridamente tra le antiche paure e le nuove miserie di una popolazione in balia dei vuoti lasciati sia dalla fede che dal benessere. "Un suicidio manda a processo la maga" titolava Il Corriere del Veneto del 4 novembre 2004, raccontando della richiesta di rinvio a giudizio per una "guaritrice", accusata di avere avuto un ruolo nella tragedia di un malato, toltosi la vita dopo avere subito l’amputazione di una gamba. Un brutale, necessario intervento chirurgico a cui non pensava certo di ricorrere quando - secondo la tesi di accusa - aveva interrotto le cure mediche dei suoi problemi circolatori per rivolgersi alla presunta sensitiva, a quanto pare profumatamente pagata (circa 13mila euro, si legge nel servizio di Giorgia Guarienti).
A Gotico Padano non resta che raccogliere i "segni" emanati da questa terra di sacrestie svuotate e capannoni diroccati. A funerei bagliori di un sabba somigliano le luci stroboscopiche che con la loro intermittenza fanno stramazzare a terra, in preda a convulsi irrefrenabili, due giovani avventori di un locale di Belluno ("Drogati dalle luci del pub", Il Gazzettino del 23 marzo). "Dall’auto capottata spunta un mitra" titola Il Gazzettino del 5 aprile. Per poi appurare che l’arma, scoperta dopo un incidente avvenuto a Vicenza, non è vera, ma quasi... Rivelatasi ad aria compressa, serviva ai due occupanti della Lancia Phedra per partecipare a una partita di "Softair", la guerra simulata che raduna periodicamente centinaia di guerrieri sui ridenti colli Berici. Battaglie "all’ultimo sangue" tra giovani Rambo del Triveneto.
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