Serge Quadruppani, francese, è nato nel 1952. Vive tra Roma e Parigi ed è direttore di una collana pubblicata da Metailié dedicata al noir italiano. Ha scritto diversi saggi e romanzi noir, fra cui L'assassina di Belleville, La breve estate dei colchici, La notte di Babbo Natale, pubblicati nei Gialli Mondadori. Per Marsilio sono usciti nel 2007 In fondo agli occhi del gatto e nel 2008 Y, primo volume di una trilogia poliziesca che prosegue con Rue de la Cloche (Marsilio 2009). Traduttore dall'americano e dall'italiano, è la voce francese di alcuni dei migliori giallisti del nostro paese, da Andrea Camilleri a Massimo Carlotto, da Marcello Fois a Giancarlo De Cataldo.
Susanna Daniele lo ha intervistato per Thriller Magazine.
Come direttore della collana “Suites italiennes” delle edizioni Métaillé, quale opinione si è fatto della letteratura noir italiana degli ultimi anni?
Se volete paragonare le mie scelte nella collana (Camilleri, Evangelisti, Wu Ming, De Cataldo, Lucarelli, Carlotto, Machiavelli, etc.) vedrete che corrispondono in gran parte agli scrittori che i Wu Ming hanno poi dato come esempi del New Italian Epic. Ma ho iniziato a fare queste scelte molto prima che loro inventassero questo concetto. Penso che intorno al Noir italiano è nata una corrente, uno slancio (non parlo di “scuola”) molto nuovo e molto interessante nella letteratura italiana.
La cosa più interessante, forse l’unica in una letteratura che altrimenti sarebbe noiosissima quanto quella francese (ma ci sono alcuni autori francesi, certo, che valgono la pena di essere letti — pochi). Quello che accade in Italia intorno al NIE è uno dei rari fenomeni incoraggianti in un panorama socio-culturale disastrato (basta dire due parole per riassumerlo: Rosarno, veline).
Quali sono gli autori italiani più amati dai lettori francesi?
Camilleri, De Cataldo sono tra i più conosciuti e amati. Tra gli scrittori che non pubblico e che amo, posso citare Erri De Luca. Ci sono anche le grandi cariatidi (nel senso che sostengono una cultura classica italiana che sta cadendo a pezzi, come quella francese, ripeto. Non è un fenomeno limitato ai nostri due paesi) tra cui posso citare quelli che riesco a leggere con un certo piacere: Eco, Magris, Tabucchi.
L'intervista integrale in rubriche/9244
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