Dopo l'abbuffata natalizia di libri strenna, è assai piacevole scoprire piccole chicche (ma solo nel formato) tra gli scaffali delle librerie.
Questo è il caso del libro 'Il federale Borgo Torre' di Claudio Nizzi, edito dalla casa editrice Mobydick di Faenza. Si tratta di un romanzo giallo ambientato in un paese inventato dell'Appennino tosco-emiliano, negli anni Cinquanta, dove i destini degli abitanti si intrecciano intorno a un fatto delittuoso e vengono legati tra loro da elementi come pettegolezzi, intrighi, erotismo, spiate, dispute politiche e un monumento, fatto realizzare dal sindaco in onore dei caduti in guerra, che scandalizza l'intero paese.
Un abitante di Borgo Torre, detestato dai concittadini, viene trovato morto. Il maresciallo Caruso, indagando, inizia a sollevare quel velo di apparenza, di finta tranquillità provinciale, che contraddistingue un qualsiasi paese delle nostre provincie, scoprendo il passato privato di alcuni concittadini e anche il passato che lega tutti gli abitanti, perché il movente, forse, lo si scoprirà guardando al ventennio fascista appena lasciato alle spalle.
Il Federale di Borgo Torre è il secondo della saga di Borgo Torre (il primo 'L'epidemia', sempre per Mobydick, è stato pubblicato nel 2008) ed è avvincente e stimolante: avvincente per l'intreccio che non ti lascia abbandonare la pagina e dire “Lo leggerò più tardi, ora devo andare a fare la spesa...” (Il cibo può aspettare!); stimolante perché l'autore riesce a dipingere, facendo brevi affreschi, un' intera atmosfera di un paese come pochi scrittori sono riusciti a farci conoscere, come ad esempio Piero Chiara.
Claudio Nizzi è il creatore della serie poliziesca Nick Raider presente in edicola per vent'anni e da ventisei anni scrive le avventure di Tex Willer, per il quale ha finora sceneggiato 140 storie. Per la casa editrice Mobydick ha pubblicato nel 2008 'L'epidemia'.
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