Ma unni sinni ì Patò? Ma dove se ne è andato Patò? "Murì Patò o s'ammucciò?" si interroga una scritta comparsa su un muro di Vigàta la mattina del 23 marzo, Domenica di Pasqua: "Patò è morto o si è nascosto?" È, quello che vogliono sapere la cittadinanza tutta, la derelitta, sconvolta moglie signora Mangiafico Elisabetta in Patò, il cognato Capitano del Regio Esercito Arnoldo Mangiafico, di stanza a Caltanissetta, e soprattutto S.E. il Senatore Pecoraro Grande Ufficiale Artidoro, Sottosegretario di Stato al Ministero dell'Interno, nonché altolocato parente dell'involato ragioniere.

Infatti un evento mirabile e misterioso s'è verificato in Vigàta il 21 marzo 1890, Venerdì Santo, durante la sacra rappresentazione della Passione di Cristo secondo il cavalier D'Orioles, popolarmente detta il "Mortorio": il ragioniere Antonio Patò, direttore della locale sede della "Banca di Trinacria", funzionario irreprensibile, marito integerrimo e padre amoroso di due vivacissimi bambini, oltre che apprezzato Giuda nella predetta rappresentazione, come da copione è precipitato, al termine di questa, nella botola approntata per aprirsi, con meravigliosa verosimiglianza, sotto i piedi del traditore di Cristo, ma non è più riemerso per ricevere l'applauso del pubblico e poi rientrare nei consueti suoi panni di cittadino modello. Scomparso nel nulla, volatilizzato.

Questa è la trama di La scomparsa di Patò, uno dei numerosi romanzi di Andrea Camilleri, uscito nel 2000 per Mondadori e che ora si appresta a diventare un film, diretto dal regista Rocco Mortellitti.

Lo scenografo Biagio Fersini, insieme alla sua troupe, è già  da qualche giorno a Naro per l'allestimento del set e accompagnato dal sindaco Pippo Morello e dall'assessore al Turismo e spettacolo del Comune di Naro, Patrizia Salerno, Fersini ha intanto approfondito la conoscenza  dei luoghi del set e ha ormai confermato che il film sarà girato a partire dal 1 febbraio ed entro e non oltre il 31 marzo e, per il suo valore culturale, riceverà il sostegno finanziario sia della Regione siciliana sia del ministero dei Beni culturali.

"La realizzazione di questo film nella nostra città - ha dichiarato il sindaco di Naro, Pippo Morello - spinge l'amministrazione comunale a velocizzare la progettazione di una serie d'interventi per il rilancio culturale e per la promozione e la valorizzazione dei luoghi storici di Naro e del suo patrimonio architettonico ed artistico. Grazie alla realizzazione del film, acquisteranno grande risalto sia le bellezze naturali sia soprattutto il centro storico e i suoi maestosi monumenti barocchi e medievali. Per il futuro turistico e culturale sarà un bel biglietto di presentazione legare Naro al realizzando film  La scomparsa di Patò".

Il romanzo di Camilleri è impiantato sulla corrispondenza epistolare  tra gli organi di polizia del Comune di Vigata  e i rispettivi superiori del capoluogo Montelusa, cui si aggiungono articoli di cronaca dei quotidiani di Montelusa e Palermo, oltre che alcune lettere di alte personalità politiche e burocratiche, in un intreccio gradevole ed intrigante che si snoda, appunto, sull'evento della scomparsa di un impiegato di banca (Patò) e che porta all'epilogo di falsare la realtà dei fatti accaduti per compiacere i potenti locali.

Per chi fosse interessato domenica prossima, nella sala teatrale dell'Istituto don Guanella, in piazza San Calogero, a Naro sarà effettuato il casting dei figuranti. Il giorno precedente il casting dei figuranti interesserà invece il Comune di Porto Empedocle, dove le selezioni avverranno nel pomeriggio nella scuola Pirandello. Il casting dei figuranti sarà effettuato a cura della produzione "Tredici dicembre".