Dal ladro più abile della storia del fumetto a Carlo Medina, dalle traduzioni alle presentazioni milanesi alla decennale e intensa attività nel panorama editoriale italiano: Andrea Carlo Cappi risponde alle nostre domande con l’ironia e la professionalità che lo contraddistinguono.
Si è appena concluso su Facebook il tuo giallo “Medina-La vedova in Rosso”, che vede ancora come protagonista quel Carlo Medina da te creato quindici anni fa e apparso la prima volta nel novembre 1994 in “Milano da morire”, nel Supergiallo Mondadori n.1. Progetti per questo nuovo giallo a puntate?
Uno, immediato: la “replica” integrale su ThrillerMagazine, partita il 9 dicembre! “La vedova in Rosso” è nato nel 2004 per un'iniziativa congiunta del portale Lycos.it e del Giallo Mondadori. È tuttora il primo e forse unico Giallo Mondadori interattivo e ora che ne ho recuperato il testo da un vecchio hard disk, sono lieto di vederlo rinascere a nuova vita!
Nell’ultima puntata (la nona), una delle frasi di chiusura ha il sapore di asserzione: “La memoria è più forte di tutti noi.” Ce la spieghi?
La memoria è una delle mie ossessioni. Se cerchi di rimuoverla, prima o poi ritorna, perché sei costretto a rivivere gli errori del passato. Quindi è meglio coltivarla, diffonderla, preservarla e usarla per difenderci. Specie in un'epoca in cui si premiano ignoranza e oblio.
L'intervista integrale in rubriche/9107
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