Terzo libro della Collana Mezzanotte diretta da Alessio Valsecchi per Edizioni XII, Diario Pulp è il primo romanzo di Strumm, direttore della collana Pigmei per Edizioni XII ed autore non proprio esordiente (ha già partecipato all’antologia Archetipi, sempre per Edizioni XII, ha pubblicato nel 2006 una raccolta di racconti e ha vinto alcuni concorsi letterari), scrittore di cui si sa (o si vuol far sapere) pochissimo.
Si è parlato di un collegamento dell’opera a un filone cinematografico facente capo a Pulp Fiction. Di fatto il libro, come ha dichiarato lo scrittore, «è molto legato al cinema di Tarantino. Nel corso della storia ci sono citazioni più o meno esplicite a "Le Iene", "Pulp Fiction", "Jackie Brown" e "Kill Bill". L'impostazione cinematografica risponde al processo logico per cui personaggi, situazioni e la stessa estetica pulp sono adatte a questo tipo di rappresentazione narrativa. Il cinema è una passione fortissima, sono ossessionato da alcuni registi e da alcuni film e in un modo o nell'altro, immagino finiscano sempre nei miei scritti. Tarantino è uno dei registi recenti che amo di più e in un libro del genere non potevo evitare di citarlo.»
Ma per lambire la trama e affondare nello spirito di Diario Pulp, riporto le parole introduttive di Paolo Roversi: «Diario Pulp è un condensato di azione e ironia, costruito a episodi, come fossero puntate di una serie televisiva ma con un fil rouge che vi porterà piano piano a svelare il mistero che avvolge l’Imperatore. Inizierete a leggere il romanzo e vi sentirete come se steste guardando Pulp Fiction di Quentin Tarantino, vi ritroverete ad un tratto invischiati in un’epopea criminale degna di quella raccontata in Romanzo Criminale. Una fusione incredibile di noir e pulp che vi porterà su e giù per le vie della capitale fra sparatorie in centro città, regolamenti di conti, gambe mozzate e sette sataniche in periferia. Un solo consiglio: non ridete di Duffy Duck. Potrebbe costarvi molto caro.»
Sul piano stilistico l’azione è data da dialoghi serrati con picchi di gergalità che muovono le vicende con scatti rapidi, fluire di pensieri alternati ad atti imprevedibili e decisioni fulminee. Le istantanee dei momenti sono sgranate dietro personaggi pittoreschi dai nomi eloquenti: «Carmelino Abbate risulta irreperibile. Cuccia ha provato a chiamarlo più volte e ha mandato anche una pattuglia al suo appartamento. Niente da fare. Forse si potrebbe tener d’occhio il bar dello Sciabecco.»
Questo giovane autore –neanche quarant’anni- è senz’altro degno di nota, fosse anche solo per le modalità sperimentali con cui affronta splatter e violenza, pagine condite di rosso e di sarcasmo, personaggi schizzati e crudeli nell’assurdità di vite consumate in un’ambientazione romanesca in nero periferico. E dal momento che l’esperimento riesce, vale davvero la pena di leggerlo.
Diario Pulp di Strumm (Edizioni XII, 2009 - collana Mezzanotte) - pagine 340 - 12,40 euro
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