Il Dizionario atipico del giallo (DAG 2010), edito da Cooper, è alla sua seconda edizione dopo il volume del 2009, grazie all’acribia dei tre curatori: Maurizio Testa, Claudia Catalli (per le pagine di cinema ed homevideo) e Alessandra Buccheri (per la parte letteraria), tutti di estrazione giornalistica/saggistica, autori che conoscono bene i settori in cui si muovono. Il nuovo DAG 2010 non è solo un dizionario scandito in ordine alfabetico, ma è un succulento compendio di recensioni filmiche e letterarie, biografie, curiosità. Una voce particolare è quella delle interviste inedite ai grandi personaggi del cinema e ai grandi autori, con un piccolo spazio riservato agli esordienti e alle nuove realtà virtuali. Si scoprirà così che il genere con cui autodefinisce Sergio Altieri è la “narrativa d’intrigo” mentre Grazia Verasani soffre i discorsi sui generi ed auspica ad un superamento degli stessi, che Nicolas Cage è appassionato di acquari e adora i pesci, che Elisabetta Bucciarelli rifugge dalle generalizzazioni quando le si chiede la sua visione sulle difficoltà relazionali uomo/donna di oggi, che Vincent Cassel è un tipo tranquillo amante della vita movimentata solo al cinema e che Mauro Smocovich, co-scenenggiatore del fumetto Cornelio Bizzarro, comunica con gli altri due sceneggiatori, Carlo Lucarelli e Giuseppe Di Bernardo, prevalentemente via e-mail.

Ma un dizionario come il DAG non può sottrarsi alla storia dei generi e la lambisce attraverso definizioni, dati e date, nomi e, in generale, una  fitta documentazione (a tal proposito vi invito a sfogliare le pagine Giallo/Giallisti). L’arte è osservata nelle sue diverse modalità espressive e l’attenzione si sposta dalla letteratura al cinema. Vi è spazio perfino per film d’animazione come Coraline, e poi cinema ma non solo: quello interessante, da “Bastardi senza gloria”, alle serie di telefilm (edite e inedite) che spopolano in Italia e all’estero: Fringe, Lost, L’Ispettore Coliandro.

Diviso da una scansione rigorosamente alfabetica, con due capitoli finali (i 100 migliori gialli secondo Simmons e Keating, più uno spazio dedicato agli anniversari) e brevi biografie degli autori in chiusura, il DAG esplora il 2009 oltre i confini del giallo, comprovando quell’inevitabile contaminazione di generi che sempre più arricchiscono i vari filoni del giallo, in pellicola e su carta. Da leggere, leggere con cura, leggere ovunque e anche a più riprese, ma da leggere e non solo da consultare. Perché, per la sua sostanza e per la sua atipicità, appunto, non lo si può trattare come un qualunque dizionario.