“Come sarebbe a dire… che cosa ci facevo?” domandò Medina. Non sapeva dire se l’imbarazzo maggiore fosse nell’essere stato visto e riconosciuto sul luogo di un delitto, oppure nel non essersi accorto che il suo amico e collaboratore era presente sulla scena del crimine, per quanto travestito da poliziotto.

Ray gli aveva raccontato tutto: dai contatti – carnali e non solo – con la vedova in Rosso, a quanto era accaduto al momento stabilito per commettere il crimine; casualmente lo stesso momento che Rosso, nel suo duplice ruolo di mandante e di vittima, aveva fissato con Medina. Secondo la sua versione, Ray, nascosti i muscoli sotto l’uniforme da poliziotto e i lunghi capelli a coda di cavallo sotto il berretto, era entrato nel bagno pronto a uccidere Rosso. Ma lo aveva trovato già morto, né più né meno di come lo stesso Medina lo aveva rinvenuto pochi minuti dopo.

“Anch'io sono stato pagato per ucciderlo”, spiegò Medina.

“Da chi?” volle sapere Ray.

“Da Enrico Rosso in persona. Voleva suicidarsi e non aveva il coraggio di farlo da solo. Dopo avermi contattato, gli serviva un po' di tempo per sistemare le sue cose prima di morire. Due giorni prima, il 25 gennaio, mi ha fatto conoscere il luogo e l’ora dell’esecuzione. Dovevo seguirlo dal suo ufficio fino alla Stazione Centrale e, quando fosse entrato in un bagno, raggiungerlo e ucciderlo.”

“Perché voleva morire?”

“Non ho il piacere di saperlo. Ma se non sei stato tu… chi è stato? Il vecchietto che è entrato in bagno dopo di lui? Il nordafricano? Com'eri travestito tu, poteva esserlo anche uno di loro”, ragionò Medina. “Il vecchio poteva persino essere una donna.”

“Poteva anche essere uno come noi. Un killer a pagamento”, osservò Ray.

“Vero”, ammise Medina. “In ogni caso la domanda è: chi altri, oltre alla vedova e a lui stesso, voleva morto Enrico Rosso?” Si ricordò delle parole che Tino Buazzelli, nel ruolo di Nero Wolfe, pronunciava in televisione. “Cui prodest?” A chi giova? Alla vedova, d’accordo. Ma anche al figlio, Ermanno Rosso, che ereditava metà del patrimonio…

INDIZIO 4/1

Notizie: beneficiaria della polizza assicurativa intestata a Enrico Rosso, assassinato alla Stazione Centrale di Milano, non era l’attuale moglie dell’imprenditore, Giorgia Caprarica, bensì l’ex moglie Emilia Visentini, madre dell’unico figlio della vittima, Ermanno Rosso. L’imprenditore non aveva cambiato beneficiario dopo il divorzio.

INDIZIO 4/2

Rapporto della polizia: Gli inquirenti hanno requisito i computer negli uffici della società di Rosso Enrico, l’imprenditore milanese assassinato alla Stazione Centrale. Dai file risultano numerosi affari in società con il noto esponente politico Velasco Franco.

© Andrea Carlo Cappi 2004

Racconto originale pubblicato da Lycos Italia www.lycos.it

Le puntate:

01 in racconti/9008 (dal 09 dicembre 2009)

02 in racconti/9057 (dal 10 dicembre 2009)

03 in racconti/9058 (dal 11 dicembre 2009)

04 in racconti/9059 (dal 14 dicembre 2009)

05 in racconti/9060 (dal 15 dicembre 2009)

06 in racconti/9061 (dal 16 dicembre 2009)

07 in racconti/9062 (dal 17 dicembre 2009)

08 in racconti/9063 (dal 18 dicembre 2009)

09 in racconti/9068 (dal 21 dicembre 2009)