Benvenuto Paolo, è appena uscito per Mursia il tuo ultimo romanzo “L'uomo della pianura”. Partiamo subito con qualche dato tecnico: come è nata la storia? Quanto tempo hai impiegato a scriverla?
Le storie nascono da un'intuizione e, come amo ripetere, sono loro che vengono a cercarti.
Questa è nata da una canzone: Hurricane di Bob Dylan. Ascoltandola ho avuto l'illuminazione giusta. Dopodiché ho dovuto pensare a come articolare la vicenda e questo ha richiesto diversi mesi: posso dirti che la fase del reperimento di informazioni è stata certamente la più complicata anche perché si trattava di tratteggiare lo spaccato della mala degli anni settanta partendo dalla vita del carcere. Non svelo nulla dicendo che il romanzo inizia a San Vittore con l'anti-eroe Hurricane che si trova rinchiuso per un crimine non commesso. Ecco; la ricostruzione della vita dei bracci non è stata semplice da descrivere. La scansione delle giornate e la narrazione dei luoghi ha richiesto un grande lavoro.
Nell'incipit del libro appare un personaggio - poi si scoprirà chi è - che dice di essere entrato in prigione innocente e di esserne uscito criminale. Ci parli di questa “evoluzione del male per assurdo”?
L'evoluzione del male è di per se un paradosso. Se poi lo associamo ad un'accusa priva di fondamento l'assurdo diventa la nota stridente all'interno di un concerto. Ma è proprio questo accordo sbagliato, il biglietto di sola andata per il lato oscuro che, in forma più o meno latente, è presente in ognuno di noi che intriga noi scrittori e, di conseguenza, noi lettori.
Ricollegandomi alla domanda precedente, vorrei fare un accostamento con il personaggio della canzone di Bob Dylan citato sempre nell'incipit. Rubin Carter Hurricane è il pugile nero accusato ingiustamente di aver commesso tre omicidi. Siamo nel 1966 e Bob Dylan scrive la canzone ''Hurricane'' contro l'ingiustizia, canzone diventata simbolo del grido contro tutte le ingiustizie. Anche il tuo romanzo è una forma di protesta?
Più che un'operazione di protesta la scelta di dare all'innocente - che nel mio romanzo da vittima diventerà carnefice - il nome di Hurricane è stata obbligata: quella canzone lo identificava al meglio. Un innocente finito dentro come capro espiatorio.
Anche un'altra canzone ha fatto da colonna sonora alla stesura dello scritto: "L'uomo delle pianure" dei Modena City Ramblers, che ha ispirato anche il titolo del mio romanzo. Se "Hurricane" rappresenta il personaggio, "L'uomo delle Pianure" è evocativo per i panorami che racconto e rende l'idea dell'atmosfera della Bassa. Due canzoni che sono la playlist ideale del mio romanzo.
Si può dire che il pregiudizio è un movente del male che si agita tra le pagine?
Assolutamente sì: pregiudizi che spingono una comunità a puntare l'indice inquisitore contro gli extracomunitari e pregiudizi capaci di giudicare un innocente fino a farlo diventare colpevole.
Cos'è il pregiudizio?
Quando si scatta un'istantanea si imprimono sulla pellicola pregi e difetti di ogni società: capita quindi che si enfatizzano i primi e si evidenzino i secondi. O viceversa.
Mettiamo uno di fronte all'altro Radeschi, il tuo personaggio letterario, ed Hurricane, co-protagonista del romanzo. Non rappresentano in toto il bene e il male, non è possibile assolutizzare e demonizzare Hurricane né leggere in un'aura di perfezione Radeschi. Eppure tra loro corre una fortissima tensione, ci spieghi di che genere di tensione stiamo parlando?
Radeschi e Hurricane rappresentano il microcosmo di una società ipotetica. C'è il bene ed il male in loro. Ognuno però conserva i propri pregi e difetti. Radeschi è umano e gli sbagli affollano le sue giornate come accade a tutti nella vita di ogni giorno. Dall'altra parte c'è Hurricane, emblema del male, divenuto però così estremo in quanto accusato ingiustamente e che a tratti lascia filtrare spiragli di tenerezza. A conferma che il bianco e il nero sono utopie. Il mondo è pieno di sfumature.
Quest'estate ero in Spagna e sono finita in un paesino sperduto e piccolissimo. Al centro di questo paesino, quasi di fronte alla chiesa, c'era una libreria. Naturalmente sono entrata e cosa ho trovato in bellavista, su uno scaffale centrale, di fianco a Don Quijote de La Mancha?? La mano izquierda del Diablo! Ora ti chiedo: quanto successo ha avuto il tuo libro in quel paese?
Intanto è curiosa la collocazione in cui l'hai trovato: Don Quijote è un romanzo storico che ha come protagonista un eroe sognatore in groppa al suo ronzino. Il Giallone sta al Ronzinante come Radeschi sta a Don Quijote: due sognatori che combattono contro i mulini a vento delle contraddizioni della società in cui si muovono. Per quel che concerne i numeri non ho ancora dei dati precisi. Quello che posso dirti è che un mese fa, in occasione della presentazione de La mano izquierda del Diablo a Madrid, vedere pile del mio romanzo alla Fnac della capitale mi ha fatto una certa impressione.
Sei un appassionato di Bukowsky ma di lui abbiamo già a lungo parlato in un'altra intervista (http://www.thrillermagazine.it/rubriche/7406). A parte Bukowski, quali sono gli autori di riferimento italiani e stranieri?
Tra gli italiani c'è certamente Massimo Carlotto che mi ha regalato la bellissima frase sulla copertina (“Milano è da sempre l'università del crimine e nella magica Bassa ci sono pure gli indiani padani. Paolo Roversi spicca il volo con questa tosta e malinconica storia di mala.”). Per quel che riguarda il panorama estero certamente Izzo, Vasquez Montalbàn e Ledesma per come sanno portarti nei luoghi che raccontano e per come sanno descriverne l'umanità che li popola. Ovviamente, se penso alla letteratura noir americana, la associo a Ellroy e a Dan Winslow. Il potere del cane mi ha tenuto incollato alla sdraio per una settimana al mare.
Ci parli del tuo ruolo di direttore di Milanonera (www.milanonera.com)? Quali sono i momenti di difficoltà? Quali invece quelli gratificanti?
E' stata un'avventura MilanoNera, un progetto graduale. Qualche mese fa vista l'attenzione e la passione con cui MilanoNera cresceva e si affermava, Mursia, mio editore da quattro romanzi, ci ha offerto uno spazio all'interno della sua libreria di Via Galvani, 24 dove ogni settimana vengono tenuti due eventi con i principali scrittori di noir. Questo è l'oggi. Ma la storia è recente:MilanoNera nasce nel 2006 come un blog letterario fino a diventare una realtà consolidata come società con dodici soci. Il marchio è legato, oltre gli eventi, ad un sito internet che vanta 30.000 lettori al mese e ad un un free press cartaceo mensile distribuito in 10000 copie contenente recensioni sui principali titoli gialli e noir e distribuito nelle principali librerie d'Italia. Stiamo, inoltre preparando una web tv con video interviste e contenuti di intrattenimento per rendere più leggero un mondo letterario che a volte si prende un po' troppo sul serio. Quindi MilanoNera tra spazio, eventi, sito internet, mensile cartaceo e web tv si è fatta veramente in cinque: ed è tutto facile e tutto difficilissimo al tempo stesso. Ma è molto stimolante e gratificante.
Il tuo stile conta toni scanzonati alternati a pagine con toni più duri. Quali sono le priorità quando scrivi? Lo stile, la struttura? Come procedi, pensi e butti giù o hai una scaletta?
L'ispirazione per una storia arriva da sola. Quando meno te lo aspetti. Ero in un negozio quando in diffusione avevano mandato Hurricane di Bob Dylan. All'inizio non mi era chiaro dove sarei arrivato. Solo dopo ho realizzato che volevo scrivere un romanzo criminale in chiave meneghina e così è nato "L'uomo della pianura". Quanto alla struttura posso dire che sono uno che pianifica: solo dopo aver preventivato una scaletta di massima comincio a scrivere. Ovviamente lo stile viene raffinato nelle stesure successive anche perché spesso, preso dalla vena creativa, tendo a scrivere di getto capitoli interi.
Progetti per il futuro?
A breve è prevista la pubblicazione di una guida noir sui luoghi più misteriosi di Milano. A Maggio,poi, uscirà un mio romanzo con VerdeNero dedicato all'inquinamento del Po. Per quel che riguarda MilanoNera, invece, entro fine anno è previsto il lancio della webtv: primo canale di genere del settore.
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