Titolo intrigante…
Il Palio di Sherlock Holmes di Luca Martinelli, Alacràn 2009.
Titolo intrigante, bella copertina con: in primo piano una mano, una pipa, volute di fumo, sullo sfondo scuro il Palazzo Pubblico e la Torre del Mangia di Siena. Visto e preso fosse pure una chiavica (O cittini, c'è Siena e Ormesse!).
Praticamente una storia tratta dalle carte lasciate da Holmes al suo fidato amico Dr. Watson sulle sue vicende in Italia tra la primavera e l'estate del 1891, per formare una rete di spie e far maturare un partito contrario al rinnovo della Triplice Alleanza. Contatto a Sesto Fiorentino sotto mentite spoglie del giornalista Sigerson con l'agente Trenton e poi a Firenze seguendo le istruzioni del fratello Mycroft. Infine a a Siena dove un cittadino inglese, rivelatosi poi come uno degli agenti di Trenton (Calvi), che a sua volta seguiva un agente italiano (Lombardi), viene accusato della morte di un allevatore (Becocci). Trovato alloggio alla "Trattoria del Sasso" il Nostro si serve del piccolo Federigo Tozzi, un giorno ottimo scrittore, per le indagini lungo la città. E allora viene fuori un bastone nascosto con le iniziali SB, storie di amori e amanti, storie di soldi, un suicidio che può nascondere un omicidio, il frustino o nerbo dei fantini, i problemi della Banca Romana. E viene fuori Holmes con le sue deduzioni, la nostalgia di Londra e della sua casa in Baker Street, i suoi travestimenti, la straordinaria capacità di decifrazione dei messaggi più criptici.
Il tutto dentro la cornice di Siena (affettuosa e documentata ricostruzione storica) con la Lizza, Piazza del Campo, il Costone, il quartiere malfamato di Salicotto ecc…, e la stupenda passione dei suoi abitanti per il Palio.
Conclusione di tutto l'ambaradan tirata un po' per i capelli (lo stesso Holmes sembra accorgersene quando scrive a Watson sui possibili lati ancora oscuri della storia), postfazione di Enrico Solito come sigillo, comunque, ad un buon libro.
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