Il processo imperfetto, La verità sul caso Cogne di Luciano Garofano, edito da Rizzoli, è un resoconto dettagliato di tutta la vicenda investigativa e scientifica relativa all'assassinio del piccolo Samuele, avvenuto il 30 gennaio 2002, e terminata il 21 maggio 2008, con la sentenza della Cassazione che ha condannato in via definitiva Annamaria Franzoni. Il comandante dei Ris di Parma, Luciano Garofano, con uno stile puntuale e preciso, rievoca tutti i passi che hanno scandito questa dolorosa vicenda. L’autore evidenzia come grazie alla tecnica del BPA, la Bloodstain Pattern Analysis (che permette di ricostruire le dinamiche dell'aggressione in base alla modalità di disposizione degli schizzi di sangue sulla scena del delitto e alle modalità con cui si formano le macchie), l'aggressore rispondesse a determinate caratteristiche: era destrimane (se fosse stato mancino le tracce sulla parete e quelle sul soffitto avrebbero avuto un diverso orientamento), indossava il pigiama e ha colpito Samuele stando sul letto, (informazione questa derivata dalla presenza dell'unica area pulita, detta void, in prossimità della vittima, cioè una zona priva di schizzi di sangue perché coperta da qualcosa): «Delle due l'una: o c'era il pigiama da solo, o c'era il pigiama con dentro l'assassino». Dunque o l'assassino ha colpito volando oppure era inevitabilmente appoggiato lì. E aveva addosso l'indumento mentre gli zoccoli, indossati o meno dall'assassino, erano comunque nella stanza e all'interno del plantare presentavano un Dna misto di due persone: madre-figlio. Le simulazioni confermano la presenza di un «aggressore dal lato destro del letto, aggressore che colpisce con l'altra mano in tutte le posizioni; con o senza pigiama; con o senza gli zoccoli. In nessuno di questi casi il risultato si avvicina all'originale».
Garofano denuncia depistaggi, perizie concordate, atti a screditare il lavoro dei Ris agli occhi dell'opinione pubblica, (ad esempio le loro conclusioni vengono definite «aprioristiche convinzioni non suffragate da alcuna completa e seria sperimentazione»), gli attacchi tramite stampa e televisione dell'avvocato Taormina, come ad esempio quello nello studio di Verissimo.
Nelle pagine centrali del libro Garofano analizza parallelamente alla vicenda di Samuele, il Cogne-bis in cui la Procura di Torino ritiene che le impronte repertate dai consulenti tecnici della famiglia Franzoni siano false. L’autore riporta anche la lunga querelle tra lui e l'avvocato Taormina a cui, nell'estate 2005, vengono contestate 8 ipotesi di diffamazione a mezzo stampa contro il capo dei Ris. Nei capitoli finali Garofano analizza l'ultima perizia psichiatrica sulla Franzoni, fatta del professore Freilone, secondo il quale la Franzoni soffre di una patologia detta “stato crepuscolare”: «É come guardare la realtà attraverso un binocolo rovesciato», come se la Franzoni percepisse il mondo attraverso un filtro che le fa vedere solo ciò che lei vuole vedere; in questo modo, ponendo una certa distanza fra sè e il mondo che la circonda, questi non può farle del male ma soprattutto lei può disconoscerlo negando la propria partecipazione a quei fatti.
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