Lee Child si è affacciato nel panorama narrativo nel 1997 con il romanzo Zona Pericolosa (Longanesi) un buon thriller d’azione con un personaggio spigoloso, solitario che vagamente ricordava certi eroi degli anni’70/80, un Charles Bronson taciturno e a suo modo romantico. Jack Reacher, questo il suo nome, sembrava un uomo afflitto dal complesso “ nel posto sbagliato al momento sbagliato”. Si fermava in una cittadina di provincia per comprare un vecchio disco e veniva accusato di omicidio, aiutava una ragazza scivolata per strada e finiva in un complotto di neonazisti, chiedeva un passaggio e si ritrovava al centro di un torbido intrigo familiare… insomma Reacher è quel genere di eroe che, a ogni episodio, può entrare in un ambiente e in una situazione sempre diversa. Ma chi è veramente Jack Reacher? Sino a oggi sapevamo che era un ex maggiore della polizia militare che, lasciato l’incarico per oscuri motivi, sembra in fuga da tutto, in particolar modo da se stesso. In questi anni la sua saga si è ampiamente affermata non solo negli USA ma in molti paesi del mondo, Oriente incluso e, di certo anche in Italia paese dove vanta a ogni uscita un crescente successo. Con Il Nemico Lee Child compie un’operazione interessante. La vicenda in realtà è un prequel di quanto abbiamo visto sinora. Jack è ancora maggiore e la storia si svolge nel 1990, durante il capodanno che vede crollare il Muro di Berlino e il termine della guerra fredda. Ma l’America ha sempre bisogno di un nemico da combattere e sta affrontando il dittatore di Panama in un’operazione per ironia della sorte definita “giusta causa”. Ma Noriega non era stato il pupazzo degli americani? In ogni caso è a Panama che Reacher dovrebbe trovarsi. Invece, assieme ad altri valenti investigatori dell’esercito si trova trasferito di colpo in una base lontana dall’azione. C’è qualcosa di strano in questi ordini, come se qualcuno, il capo di Reacher, avesse voluto piazzare i suoi uomini migliori all’interno del paese, in attesa di qualcosa che sta per accadere. Qualcosa di estremamente grave. Un altro militare fuori posto è un generale che dovrebbe trovarsi in Germania e invece viene a morire in uno squallido motel vicino alla base dove Reacher presta servizio. E quando jack, accompagnato da una affascinante (potrebbe mai non esserlo?) giovane collega di colore, si reca a casa del defunto per comunicare la morte alla consorte trova un altro cadavere. Poi, di colpo, tutta la situazione assume caratteristiche ancor più sinistre. C’è una riunione ad alto livello cui doveva partecipare il generale della quale, contrariamente a ogni logica, sembra sparito il programma. Ma Reacher sa che quel programma è stato rubato sul luogo del delitto. Poi in un localaccio poco distante scoppia una rissa mentre il nostro indaga e, il giorno dopo, Jack viene accusato di violenza sui civili da un membro delle forze speciali che, guardacaso, viene ritrovato con la testa fracassata all’interno della base. Bella prospettiva vero? Non basta: i compagni del morto sono convinti che l’assassino sia Reacher e gli lasciano solo una settimana per dimostrare il contrario, poi ci penseranno loro a fare giustizia. E, mentre un drammatico evento familiare porta Reacher fino a Parigi e gli rivela un segreto nel passato della sua famiglia, il tempo scorre e un diabolico complotto sembra portare l’America verso una crisi. A questo punto occorre scoprire realmente chi è il vero nemico e cosa vuole. Un romanzo che ha il sapore di certe storie di Nelson DeMille ma non si perde in inutili chiacchiere, scandito, al contrario delle ultime avventure di Reacher, da un racconto secco, in prima persona, in qualche modo più personale, come per sottolineare l’importanza della vicenda nel proseguio della serie. Sinceramente è uno dei thriller d’azione più avvincenti che abbia letto in questo ultimo periodo, una ottima miscela di indagine, ambiente e azione. Di certo se non avete mai letto Child sarebbe il caso che cominciaste proprio da questo romanzo che si legge con la scorrevolezza di un film appassionate.