Ha colpito il bersaglio Al Custerlina, grazie al romanzo Balkan Bang! edito da Perdisa nella collana Walkietalkie, che vedrà presto una ristampa. Un'opera acclamata da critici e recensori, di cui l’autore ci ha raccontato i retroscena (grazie a un'intervista di Marilù Oliva), insieme ai prossimi progetti e ad altre personali opinioni sul mestiere di scrivere.
Ecco l'inizio dell'intervista:
Ci fai un resoconto stile giornalistico della storia di Balkan bang!, dall’ideazione alla genesi alle previsioni per il futuro?
Inizialmente, Balkan bang! è nato in un’indefinita ambientazione americana e con un altro titolo, ma dopo la prima stesura ho capito (anche grazie ad alcuni amici) che non si può scrivere un romanzo senza conoscere bene l’ambientazione che si vuole usare. E ai Balcani, come uno stupido, non ci avevo mai pensato. E dire che ci sono quasi nato. Il problema è che molte volte ci s’incaponisce a cercare soluzioni “esotiche” perché si pensa siano più appetibili per il lettore e invece non è così. Le cose interessanti le abbiamo a portata di mano, sempre.
Così ho riscritto tutto mantenendo gran parte della trama, che mi sembrava buona. Finito il confezionamento, ho spedito il manoscritto a Luigi Bernardi (che avevo conosciuto un paio d’anni prima, via web, per un’intervista che gli avevo propinato). A lui è piaciuto ed è andata. One shot, one kill. Il successo (di critica) di Balkan bang! è stato immediato e mi ha fruttato la sua futura ripubblicazione (2010) per Mondadori, un contratto con Baldini Castoldi Dalai, la finale al Premio Letteratura Gialla di Camaiore, gli elogi di Giuseppe Genna su Carmilla (on line), molte recensioni positive, la partecipazione a Lama e Trama 2009 come giurato e la possibilità di conoscere un sacco di persone (lettori e autori, molti dei quali sono diventati amici) alle presentazioni e ai festival.
L'intervista integrale la trovate in rubriche/8592
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