Partiamo dal nome di questa iniziativa: La Passione per il delitto. Perché, secondo te che sei anche corrispondente di cronaca nera e giudiziaria, la gente è così interessata al noir, sia letterario che reale?
Forse perché noir e giallo sono modi di raccontare completi, vicini a chi legge. Non mi riferisco tanto ai soggetti principali delle trame e alla loro componente di violenza, più o meno dichiarata, quanto all’emotività che la narrativa di genere porta con sé. Trovarsi davanti a un dramma, nella realtà così come in una ricostruzione romanzesca, porta sempre a confrontarsi con una parte del proprio vissuto, a fare i conti con le nostre emozioni e la nostra capacità di affrontare le cose. Credo che questo sia un elemento importante. A ciò si aggiunge il fatto che comunque la scrittura è di buon livello e che gli autori sanno essere sempre più empatici con il loro pubblico.
Questa è un’iniziativa ormai consolidata dal 2002. Com’è nata l’idea?
É nata dall’idea di fare un festival, ma un breve ciclo di incontri con dodici ospiti. La Passione si è generata quasi da sola, a partire dall’anno successivo, quando il successo della prima edizione si è trasformato in un programma notevolmente più corposo e articolato. La sede in cui si svolge il festival, Villa Greppi con i suoi spazi, e l’appoggio del Consorzio che fin da subito ha capito le potenzialità di questo evento, ci ha poi dato la possibilità di far crescere questa manifestazione.
Ci anticipi qualcosa sul programma e sugli scrittori che parteciperanno (per visionarlo intero: programma.html)?
Quest’anno è molto forte la presenza degli autori europei: Hugues Pagan, Marc Pastor e Juan Aparicio-Belmonte saranno in Italia per la prima volta, ospiti in esclusiva del festival. Assieme a loro abbiamo in programma Asa Larsson dalla Svezia, Dominique Manotti dalla Francia e José Rodriguez Dos Santos dal Portogallo. L’impronta di questa ottava edizione guarda molto al noir anche per gli italiani: Massimo Carlotto, Elisabetta Bucciarelli, Patrick Fogli e Valerio Varesi con i noir di ecomafia delle Edizioni Ambiente. Avremo inoltre Mercedes Bresso nella giornata di apertura, Marco Polillo, Michele Giuttari, le due “prime assolute” di Cristina Zagaria e Eugenio Tornaghi.
Avete in programma anche aperitivi e incontri al ristorante. Perché il pubblico è attratto dall’idea del convivio (cultura e cibo)?
E’ una situazione che già lo scorso anno era piaciuta molto, e che quest’anno replichiamo e ampliamo. Questo ci permette di rinnovare la formula dell’incontro tra autore e pubblico utilizzando uno scenario inedito e vario, ma anche di mostrare al pubblico una parte del territorio che esce dalla villa in cui da sempre si svolge il festival. La cena invece è un evento ormai consolidato, per il quale scegliamo sempre un locale di qualità capace di realizzare l’evento a un costo sostenibile. Questo è infatti l’unico evento a pagamento del festival, ma cerchiamo di fare in modo che sia comunque accessibile a tutti.
Quali sono i criteri di selezione degli scrittori che invitate?
La varietà, innanzi tutto. Nomi differenti ogni anno e mediamente un rappresentante per ogni casa editrice, per fare in modo che dal festival passino in tanti e sempre diversi. Per contro ci sono scrittori che, dal palco della Passione, hanno stabilito un ottimo rapporto con il pubblico lecchese, e che ci piace coinvolgere ogni anno. Poi la qualità, il meglio della produzione narrativa di genere italiana e straniera dell’ultimo anno. Ci sono inoltre criteri logistici e organizzativi che determinano ulteriori scelte, e che fanno rientrare i 75 ospiti di ogni anno in un insieme organico che riunisce scrittori e moderatori.
Ci sono sempre eventi collaterali che arricchiscono il programma. Quest’anno quali sono?
Innanzi tutto Villa Greppi diventerà una Ocz di Bookcrossing, una zona di rilascio di libri gialli e noir. Solo durante il festival ne abbandoneremo circa 200, ma proseguiremo per tutto l’anno. Inoltre abbiamo lasciato il concorso per le “poesie dorsali”, composizioni fatte mettendo in fila i dorsi dei libri e con soggetto finale poliziesco. Abbiamo aderito all’iniziativa di Vivere con lentezza, che prevede letture ad alta voce da parte del pubblico di passaggi dei libri che preferiscono. Infine l’11 ottobre, domenica pomeriggio il Nucleo Cinofili dei Carabinieri di Casatenovo si esibirà in una serie di esercitazioni. Ci sono pi le mostre d’arte e bibliografiche, quest’ultima dedicata agli investigatori seriali. Infine un corso di scrittura creativa tenuto dalla scrittrice Elisabetta Bucciarelli il 9 ottobre, a frequenza gratuita.
Ci fai un breve resoconto dell’edizione passata?
Innanzi tutto citerei la presenza di Jasper Fforde, che ha aperto il festival con la prima presentazione di “C’è del marcio”. Dalla Norvegia era invece arrivato Kjell Ola Dahl, a chiudere la settima edizione. Lo scorso anno il tema dominante era il “raccontare in breve”, con incontri dedicati ai racconti o ai romanzi che si sviluppano in poche pagine. Con gli autori abbiamo cercato di fare il punto sulle differenze di stile e di soggetti, su quanto le antologie funzionano in Italia e sulle prospettive di questa dimensione della narrativa.
Avete scelto di dedicare una sezione anche ai bambini, infatti il genere si sta diffondendo anche a livello di letteratura per ragazzi (basti pensare alle collane Piccoli Brividi o Superbrividi Mondadori). Vi è un’inversione di tendenza tra i piccoli? Ovvero: mentre si dice in generale che gli italiani leggono poco, si può affermare che i bimbi italiani leggono più di una volta?
Le iniziative finalizzate al coinvolgimento nella lettura di bambini e ragazzi hanno sempre un grande successo. I “piccoli lettori”, come li chiamiamo noi, sono attenti e curiosi, ci seguono molto bene e dimostrano grande passione per i libri. Quest’anno abbiamo lanciato prima dell’estate, nelle 130 biblioteche che seguono il festival, un’iniziativa che li coinvolge in un faccia a faccia con lo scrittore: dopo aver letto i libri degli autori che incontreranno quest’anno, hanno compilato una scheda con le domande da porgli il giorno del laboratorio.
Bene Paola, noi ci vediamo direttamente là. Intanto ti faccio un grosso in bocca al lupo e ti chiedo di salutarci con un invito.
L’invito per tutti è a vivere questa nuova edizione della Passione, di cui noi siamo particolarmente soddisfatti, ma anche a fermarsi un paio di giorni per respirare a fondo l’aria di un luogo in cui dominano libri, letture e lettori. Ed infine a scoprire un territorio che riesce ancora a conservare una sua bellezza nonostante l’incombere della cementificazione.
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