La mia più grande paura sin da piccina era che una bambola, che vedevo un po’ come una bambina senza l’anima, potesse rubare la mia anima. Le fissavo per controllarne i movimenti. Non si è mai tradita, è rimasta sempre immobile.
Stimolata dalle domande invisibili di Mauro Smocovich la scrittrice Barbara Baraldi parla di sé nella rubrica Dietro le quinte.
Ecco l'inizio del monologo:
Ho un buon rapporto con il cibo: mi piace mangiare, sono curiosa e adoro assaggiare nuovi piatti e sapori ma quando sono al ristorante tendo a essere un’abitudinaria. Adoro la pizza, è decisamente il mio piatto preferito, e la mangio sempre con le mani. Mi piace cucinare e so fare di tutto tranne i dolci anche perché preferisco il salato. Ma quando mia madre fa la torta al limone la divoro. Non seguo diete particolari. Se mi viene voglia di qualcosa me lo procuro come una cacciatrice. Per quindici anni ho evitato di andare nei ristoranti e nelle pizzerie per un fioretto e non ho mai trasgredito.
il resto lo trovate in rubriche/8575
Barbara Baraldi con il racconto Una storia da rubare ha vinto il XXXIII Premio Gran Giallo Città di Cattolica. Ha pubblicato con Perdisa le due novelle La collezionista di sogni infranti (2007) e La casa di Amelia (2009). Nella collana Il Giallo Mondadori presenta è uscito il suo romanzo La Bambola dagli occhi di Cristallo.
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