Il Chicago International Documentary Festival è una importante vetrina statunitense che raccoglie il meglio della produzione internazionale. Il fantasma di Corleone di Marco Amenta è l'unico titolo italiano selezionato quest'anno per partecipare alla 41a manifestazione annuale che si terrà in ottobre. La pellicola è costruita come un'ibridazione tra documentario e fiction, segue con i ritmi incalzanti del thriller la ricerca di Bernardo Provenzano, il boss di Cosa Nostra latitante da 40 anni. Amenta cerca la risposta alla domanda che circonda il mistero di Provenzano: come è possibile sfuggire alla cattura per così tanto tempo? Nel cast spiccano i nomi di Marcello Mazzarella, Donatella Finocchiaro e Vincent Schiavelli. Tra le numerose testimonianze raccolte da Amenta quelle dei magistrati Guido Lo Forte e Roberto Scarpinato, del colonnello dei carabinieri Michele Riccio, dell'avvocato difensore di Provenzano Salvatore Traina. La docufiction è già stata venduta a Germania, Austria, Svizzera e Belgio per la trasmissione televisiva. Nel 1997 Amenta ha diretto Diario di una siciliana ribelle, documentario che ha vinto 20 premi internazionali ed è stato venduto in 30 paesi.
"Da sempre - dice Amenta - la sua strategia vincente é [di Bernardo Provenzano n.d.r.] consiste nel silenzio, nell'evitare che della mafia si parli, nel tacere su di lui e sulla sua attività. Parlarne significa invece costringerlo allo scoperto e renderne possibile la cattura. Nel mio film ci sono testimonianze esplicite, a cominciare da quella del procuratore aggiunto Roberto Scarpinato che spiegano come una così lunga latitanza sia stata possibile solo grazie a complicità insospettabili e potenti. Se mai si arriverà alla cattura, bisognerà domandarsi quali mutamenti nella strategia di Cosa nostra l'abbiano resa possibile. Proprio come accadde con Totò Riina".
Il fantasma di Corleone deriva dall'inchiesta tv L'ultimo padrino che Marco Amenta ha girato per la tv franco-tedesca Arte. "Benché io sia italiano e siciliano purosangue - sottolinea ancora il regista - in questo caso come nel mio lavoro precedente Diario di una siciliana ribelle è stato impossibile trovare finanziamenti in Italia. Inutile dire che abbiamo richiesto un sostegno anche alla regione Sicilia, ma senza risultato".
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