Tutto casa e lavoro (dentista), Bertram Pincus (Ricky Gervais), conduce una vita che definire solitaria è poco…
Complice un arresto cardiaco che lo consegna all’aldilà per sette minuti, Pincus torna nell’aldiquà solo per scoprire che ora gli è possibile vedere gli spiriti di coloro passati a miglior vita. Non solo: suo malgrado si renderà conto che una simile facoltà comporta tutta una serie di obblighi sia nei confronti dei trapassati sia nei riguardi di chi è rimasto…
Magari se non fosse estate si sarebbero perse velocemente le tracce di questo Ghost Town a firma di David Koepp (che solitamente i film, Spider man, Jurassic Park, Mission: Impossible, li scrive…). Invece lo troviamo ancora in giro, non a far danni, ma a lasciarsi vedere magari con un po’ di fastidio quando i dialoghi esagerano in parole e le battute sono fiacche.
Per farvi un’idea pensate a Ghost (dal quale riprende diverse situazioni…), splendido esempio di come usare senza stancare il perenne tema dell’amore che se ne infischia dell’appartenenza degli innamorati a mondi differenti, e toglieteci l’amore che trascende i luoghi.
Rimane una commedia che si sente più sofisticata di quanto in realtà non sia, dove il terzetto Pincus, Gwen (Téa Leoni), vedova del pentito Frank (Greg Kinnear) che ha aspettato di finire nell’aldilà prima di pentirsi delle ripetute infedeltà ai danni di lei, lascia il tempo che trova.
La fotografia di New York in autunno è tale e quale a quella di Gu Chang Wei in Autumn in New York (appunto…).
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