In un anno trentamila visite. Mica male. Risposte precise, puntuali, ricche di competenza, espresse con signorile naturalezza alle domande dei frequentatori senza quella spocchia che mi fa venire il prurito alle mani. Trattasi del blog Last of the Independents di Luca Conti, uno dei più brillanti traduttori italiani. (http://lconti.com/)

Da una sua intervista sappiamo che ha imparato a leggere e scrivere a tre anni (perché non nella placenta della mamma?) “ossessionato dalle lezioni televisive del maestro Manzi” parallelamente all’inglese. Normali studi superiori e universitari finché nel 2000 si cimenta nella traduzione di Run di Douglas Winter. Un successone (un po’ di iperbole fa sempre bene). Da allora non ha più smesso regalandoci delle chicche sopraffine (senza iperbole).  Basta ricordare le ultime traduzioni di Crumley, Lansdale, Himes ecc…

In Last of the Indipendents bisogna entrarci in punta di piedi. Tutt’i’ brogghe (staggese) trasuda passione, studio, cultura. Ci sono entrato di soppiatto sparandoci qualche coglionata per vedere l’effetto che fa. Cacato in pieno (giustamente). Luca impassibile. Un vero signore. Meno signore quando i giornali, le riviste, e insomma quando qualche bischero non cita i nomi dei traduttori. Allora si infiamma e si incazzicchia pure con  un’ironia pungente che taglia e cuce.

In quei momenti un consiglio. Statene alla larga…

In questo blog ci si trova un sacco di cose belle: letteratura poliziesca, cinema, musica Jazz, icone delle copertine di libri e di manifesti di film, fotografie, interviste, gli amici più importanti: Leonard, Burke, Sallis, Lansdale, Willeford, Di Marino ecc… insieme ad una lunga lista di autori da far accapponare la pelle (senz’altro più di cinquanta) tra cui la Christie, Dickens, Woolrich, Westlake e insomma ci siamo capiti.

Ci si trovano i suoi amori come “Calamity Town” di Ellery Queen o “Chi ucciderà Charley Varrick” di Don Siegel. Ci si trova La Rivista del mistero curata da Carlo Cappi (spero che si riprenda. La rivista…) e ricordi di persone che non ci sono più come la mitica traduttrice Adriana Motti.

Ci si trova il Dizionario delle letterature poliziesche che doveva essere già pubblicato e ancora non è pubblicato. Sbrigatevi!!!

Un blog sereno, pulito, una chiacchierata tra amici. Quando ho qualche paturnia per la testa ci vado. Leggo, ascolto, magari ci infilo qualche bischerata sicuro che nessuno mi da spago. E intanto imparo qualcosa.

Grazie Luca.