Ormai è tradizione: ogni anno d'estate lo staff di Tutti i colori del giallo si diverte, cercando di trovare sempre un nuovo filo rosso per le puntate della trasmissione, cercando di esplorare argomenti che durante l’anno magari si toccano solo marginalmente. Così, carichi di entusiasmo, per quest'anno hanno pensato di costruire tutta la stagione estiva di Tutti i colori del giallo intorno ai "misteri della musica". Si alterneranno ai microfoni artisti come Eugenio Finardi (20-21 giugno), Roberto Vecchioni, Teresa De Sio, Mauro Pagani, Stefano Bollani, Piero Pelù, i Dago, i Lou Dalfin, gli Yo Yo Mundi, Alberto Patrucco, gli Yu Guerra, i Calibro 35 che mostreranno il lato noir, criminale e misterioso delle loro canzoni attraverso il racconto di aneddoti e performance live musicali inedite. Cantautori e gruppi musicali ci sveleranno il loro lato oscuro e le loro passioni letterarie, viaggiando nei ricordi di alcuni classici del loro repertorio. Alle inedite jam session della stagione estiva partecipano anche alcuni scrittori come Piero Soria, Massimo Carlotto, Marco Vichi (abbinati rispettivamente ai Lou Dalfin, Yo Yo Mundi, Dago-Bollani-Pelù), il thrillerista basco Inaki Biggi (appassionato studioso dei misteri di Stradivari), l'americano Tim Willocks (che colora con i suoni blues i suoi tetri romanzi) e il regista Umberto Lenzi (che svela i segreti dei suoi polizieschi anni Settanta con la giovane band dei Calibro 35). Possiamo già preannunciarvi che ne sentirete delle belle.
20-21 giugno La musica ribelle di Eugenio Finardi
"Sono nato in uno strumento" racconta Eugenio Finardi ai microfoni di Tutti i colori del giallo spiegando come sua mamma cantante di lirica americana sostenesse che Eugenio fosse nato "fra un do di petto e l'altro" e che "fare figli per lei fosse facilissimo, visto che venivano fuori e sgusciavano come saponette". E partendo proprio da questo suo rapporto genetico con il suono e la musica l'artista ripercorre le sue passioni per la radio (raccontando le sue prime esperienze come intrattenitore ai microfoni), la passione per il reggae, quella per i thriller all'americana e gli horror di Stephen King, il suo rapporto speciale magico e confuso con la lingua italiana e con quella inglese (con le quali è cresciuto contemporaneamente con una mamma che parlava in maniera buffa come Stanlio), le storie di spie cantate in un brano come La Cia, l'affettuoso invito al risveglio morale rivolto ai giovani carabinieri in un brano storico come Caramba. Dal vivo l'artista ripropone brani classici come Oggi ho imparato a volare, Le ragazze di Oasaka (in cui parla della lingua segreta e speciale delle donne), Favola (che in pochi versi regala a grandi e piccini un viaggio nella fantasia incredibile), La Radio.
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