Robert Langdon, esperto di iconologia e professore di Harvard, viene chiamato dal Vaticano a far luce sul misterioso omicidio di un sacerdote studioso di fisica sul cui petto l’assassino ha impresso un simbolo che rimanda alla setta degli Illuminati.
Le ricerche di Langdon, coadiuvato dalla scienziata Vittoria Vetra, coinvolgeranno le alte gerarchie vaticane…
Angeli e Demoni Non piacerà a quelli che “scherza con i fanti e lascia stare i santi”. Però non piacerà manco a quelli che accetterebbero gli scherzi con entrambi a patto di rimanere nei limiti del verosimile, laico o religioso non fa differenza, e non nel regno dell’inverosimile tipo sacerdote (non diciamo chi…) che nell’ordine:
1) fugge da San Pietro brandendo al posto della croce una bomba all’antimateria;
2) balza su un elicottero (guida lui…);
3) abbandonato ordigno ed elicottero al proprio destino, plana, sempre su San Pietro, appeso ad un paracadute.
Quasi stentiamo noi stessi a crederci (e sì che lo abbiamo visto…), eppure è quello che accade nella seconda avventura cinematografica del professor Robert Langdon (Tom Hanks), che strappato ad una corroborante nuotata in piscina si ritrova in un intrigo niente male equamente suddiviso tra un papicidio, un nuovo conclave, e lotte intestine tra le alte gerarchie cattoliche.
Mentre l’inverosimile tracima, Ron Howard al quale dopo Frost/Nixon – Il duello vogliamo tutti un po’ più bene, dà il meglio di sé quando la sua regia è libera dal digitale che abbonda in particolare quando si tratta di incendiare a destra e manca, corpi compresi. Di brividi neanche a parlarne, ma non per le fiamme, ma perché il più contorto degli enigmi finisce col resistere non più di una manciata di secondi all’erudizione di Langdon.
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