Che vuol dire immaginare il nostro paese da qui a vent’anni? È un’esperienza consolatoria o sconcertante, rasserenante o insopportabile? Se il presente suscita sconcerto e spaesamento, raccontare il tempo che verrà significa fare un vero e proprio salto nel buio. Significa azzardare ipotesi, mettere alla prova nuove possibilità, desiderare e temere nuove metamorfosi. Se gli strumenti canonici del giornalismo, della storiografia, della statistica riescono a malapena a tastare il polso del presente, solo il potere divinatorio della letteratura è in grado di raccontarci – attraverso lo specchio deformante del racconto – dove stiamo andando e soprattutto cosa stiamo per diventare.
Nove tra i maggiori scrittori italiani – da Valerio Evangelisti a Giancarlo De Cataldo, da Alessandro Bergonzoni ad Ascanio Celestini, da Giuseppe Genna a Wu Ming 1 – hanno provato a immaginare cosa saranno la società, la politica, il costume, gli affetti, le paure del futuro prossimo italiano.
Anteprima nazionale è dunque un libro di incursioni a viso aperto nell’Italia che avremo e soprattutto nell’Italia che saremo, una mappatura del tempo a venire che vale anche da strumento di decifrazione del nostro presente.
Nell'antologia sono presenti racconti di Tullio Avoledo, Alessandro Bergonzoni, Ascanio Celestini, Giancarlo De Cataldo, Valerio Evangelisti, Giorgio Falco, Giuseppe Genna, Tommaso Pincio, Wu Ming 1.1
Il curatore Giorgio Vasta (Palermo, 1970) vive e lavora a Torino. Ha partecipato, con i suoi racconti, alle antologie Best off, Voi siete qui (minimum fax 2006, 2007) e I persecutori (Transeuropa 2007). Ha inoltre curato le antologie Deandreide, Niente resterà pulito e Ho visto cose (BUR 2006, 2007, 2008). Ha pubblicato il romanzo Il tempo materiale (minimum fax 2008, di prossima pubblicazione in Francia per Gallimard e in Germania per DVA), presentato al Premio Strega 2009.
Anteprima nazionale a cura di Giorgio Vasta (minimum fax) - 15 euro - pp. 226 - isbn: 978-88-7521-214-8
L'antologia è realizzata con il contributo del Circolo dei Lettori di Torino e del Comitato Italia 150 ed è un primo passo verso le celebrazioni per il centocinquantesimo anniversario dell'unità nazionale.
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