Inganno mortale è un romanzo solido e ben definito tecnicamente, una trama densa e un buon ritmo. Il volume della serie regolare di questa collana per il mese di maggio non delude le aspettative. Miller consegna alle stampe un thriller ben gestito e di buona ambientazione, concedendosi anche qualche piccolo approfondimento e portando a conclusione la vicenda iniziata nel n. 1519 della serie regolare (Punto d’impatto). Lo stile narrativo è parimenti solido e sufficientemente visivo da catturare l’attenzione dei lettori e mantenerla ferma sulla vicenda narrata.
Cosa non va.
Il cattivo della situazione ha un livello di capacità praticamente superumano dal punto di vista operativo ed è rappresentato in maniera manichea. Un minimo di approfondimento o un ulteriore sforzo per definirlo umanamente lo avrebbe reso indimenticabile.
Cosa va.
Equipaggiamenti e gadget in piena linea con i tempi, la capacità di riciclare un tema visto e stravisto fin dai film western degli anni ’50 in maniera adeguata, un buon set di personaggi di contorno e una serie di scene d’azione plausibili tecnicamente. Buon alternarsi delle scene e una conclusione ben gestita, pur con qualche concessione a stilemi davvero molto americani.
Buona la traduzione di Marcello Jatosti, capace di trasportare in modo efficace il linguaggio asciutto e molto statunitense di John Ramsey Miller.
Il volume comprende una pagina introduttiva a firma di Sergio Altieri, editor delle collane Mondadori, che illustra alcuni dei cambiamenti editoriali in divenire e si rivolge direttamente ai lettori anche a proposito dell'aumento del prezzo di copertina. Gesto di stile e di buona comunicazione che ha pochi riscontri nel mondo dell'editoria.
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