Dunque, è finalmente uscito IL CERCHIO MUTO: un testo sul quale hai lavorato a lungo e “duramente”...
Tre mesi di preparazione con migliaia di pagine di documentazioni dentro a search selvagge, e sei mesi di scrittura vera e propria… In realtà, pensandoci: non tantissimo tempo per un romanzo di quasi seicento pagine. Stavolta, però, la trama era ancora più complicata del solito e quindi è stata davvero dura, oh sì. Grazie a Dio.
La trama?
Non volendo recitare la solita quarta di copertina, potrei esprimere il filone tramesco del libro con una serie di immagini, tipo trailer: una ragazzina che scappa da un padre ossessivo (e un poco folle) per raggiungere travestita da falena la discoteca dei suoi sogni. Un giovane uomo in fuga dalla propria rabbia, inseguito da una poliziotta in fuga dal proprio passato. Uno psicopatico assassino che scappa dall’ombra di un padre terribile. Fantasmi che aleggiano, stormi di farfalle nella tenebra, baluginanti verso luci fredde da morire…
Evasioni quindi… fughe da gabbie. Con tutta la follia dilagante a fare da contorno: gare clandestine, droghe che girano e rigirano e discoteche simili a gironi dell’inferno, stragi del sabato sera come apocalissi incombenti, presagi per un futuro di vuoto che ci attende.
L'intervista integrale in rubriche/7785
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