Barney Loomis, direttore della Bison Records, ha immaginato una serata speciale per il ”lancio” mediatico della giovane e bella cantante Tamar Valparaiso.
La futura star, concorrente diretta delle Spears, Beyonce & Co, interpreterà il suo single The frumious Bandersnatch (le cui parole sono tratte da una poesia di Lewis Caroll) su un lussuoso yacht che navigerà sul fiume che costeggia la metropoli. Super lusso, gente del jet set, televisione, giornalisti. Un successo annunciato.
La sera fatidica, mentre sta interpretando (in playback) il brano e ballando in modo assai suggestivo, due persone mascherate e armate irrompono sullo yacht e rapiscono Tamar.
Davanti agli occhi di tutti e filmati dalle cineprese.
Colpo grosso.
Inizia l'attesa. Ci sarà una richiesta di riscatto?
Dovrebbe muoversi l'FBI ma l'87° distretto non rimane con le mani in mano e inizia l'inchiesta.
Tutto procede secondo le regole e all'improvviso, freddamenete, senza preavviso, la violenza si scatena e la storia cambia completamente.
Quest'ultimo episodio (il numero 53) è strano a più d'un punto di vista.
Primo perchè i personaggi sono ormai anacronici. Sono presenti da quasi 50 anni e dovrebbero essere ultrapensionati. Invecchiano a rilento rispetto al mondo. Questo vale per chi conosce la serie.
Secondo perchè la prima parte è quasi indegna di Ed McBain. L'autore ci ha abituati a storie più complesse, più ”costruite ”. Lo stile è banale e malgrado la critica acida ma facile del mondo dello show biz, McBain rimane sotto il suo livello. Il tono cambia quando si ribalta la storia e il lettore ritrova un pò d'aria ”di casa ”. Questo alza solo un po' la qualità del libro perché la soluzione è ”telefonata ”.
Terzo perché i personaggi hanno meno spessore di prima. Sono poco presenti, vanno a rilento, manca la loro ”verve ”. Ollie Weeks non ha nessun ruolo e tutte le pagine sulle quali appare sono inutili alla storia. Tranne, speriamo, per il prossimo episodio.
Insomma, The frumious Bandersnatch è l'episodio più debole della serie.
L'età (McBain è nato nell' ottobe del '26), la sua salute (è stato operato d'un cancro alla gola) possono spiegare questo ”passage à vide ”, questo calo di qualità.
Auguriamo a Salvatore Lombino di riprendersi e di regalarci un prossimo volume all'altezza della sua produzione passata.
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