L’ispettore John Rebus sta per andare in pensione, dopo anni di non particolarmente onorato servizio nella squadra omicidi di Edimburgo.
Un ultimo caso sembra ostacolargli la via verso il meritato riposo. Il poeta Aleksandr Todorov, dissidente russo in aperto conflitto col suo governo, viene trovato assassinato. Apparentemente si tratta di una rapina, ma gli sviluppi suggeriscono che c’è qualcosa di più grosso sotto. Dopo pochi giorni un altro omicidio si collega al primo. Quello che inizialmente sembra essere un problema per Rebus, si rivelerà invece essere una grande occasione per regolare i conti col passato; in particolare con Big Ger Cafferty, ex re della mafia edimburghese. Aiutato dalla sua anima gemella (professionalmente parlando) Siobhan Clarke e da una squadra non proprio eroica, Rebus sfida la politica locale e internazionale, per far luce su di un caso che molti vorrebbero far rimanere nell’ombra. Andando avanti sul filo del licenziamento (a volte oltrepassandolo) e del conflitto istituzionale, l’ispettore percorre la sua pista d’indagine, senza farsi sviare da nessuno. Finendo per essere sospettato di tentato omicidio…
Tutta l’azione si svolge in una Edimburgo corrotta, in espansione sfrenata e insensata.
Lo stile ironico e semplice, unito a dialoghi serrati, rende questo thriller una lettura divertente e scorrevole. I personaggi sono indovinati, formati da pochi pregi e molti difetti tipicamente umani.
L’intreccio è ben congeniato, ma piuttosto classico (per non dire a tratti prevedibile).
Il romanzo non rivoluziona il genere, né vuole farlo.
Interessanti le “intrusioni” di fatti attuali durante il racconto, come ad esempio il caso Litvinenko, che si intrecciano organicamente alla trama principale.
Gli aspetti negativi del libro finiscono comunque per essere superati dai positivi. Il voto finale si traduce in tre stelle, che potrebbero essere tranquillamente tre e mezzo.
Ian Rankin può vantare un premio Chandler-Fulbright (1991), un Edgar Award (2004), un Raymond Chandler Award al Noir in Festival di Courmayeur (2004), un Crime Writers’Association alla carriera e soprattutto milioni di lettori in tutto il mondo.
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