Con il titolo L'alchimia dell’omicidio (No Job for a Lady, 2008) si presenta ai nostri lettori la scrittrice Carol McCleary.
Con questo suo romanzo d'esordio, l'autrice ci presenta un personaggio preso di peso dalla storia in quanto Nellie Bly, è stata una cronista realmente esistita e che ha svolto la sua professione, nonostante fosse donna, alla fine dell'Ottocento.
Il romanzo si svolge a Parigi dove la nostra protagonista è sulle tracce di un folle omicida di cui ha seguito le tracce partendo da New York, fino a Londra e poi nella Parigi dell'Esposizione Universale.
Nellie Bly travestendosi da volgare prostituta si aggira per le strade di Montmartre, nella speranza di "agganciare" l'uomo che sta da tempo inseguendo.
Con una prosa scorrevole l'autrice descrive molto bene il modo di vivere in quel periodo, narrazione resa ancora più efficace dalla realtà della protagonista che, nello scrivere i suoi articoli sul giornale, usava lo pseudonimo di Nennie Bly ma che il suo vero nome era Elizabeth Jane Cochran (1864 – 1922), era americana e fu la prima donna a usare travestimenti al fine di studiare meglio le situazioni e scrivere poi articoli esplosivi. E' stata anche la prima donna a compiere il giro del mondo in soli 72 giorni viaggiando oltretutto da sola.
Carol McCleary è nata a Seoul, in Corea, e ha vissuto a Hong Kong, in Giappone e nelle Filippine prima di stabilirsi negli Stati Uniti. Vive ora a Cape Cod in un'antica casa. L'alchimia dell'omicidio è il suo primo romanzo.
È il 1889 a Parigi, l'anno dell'Esposizione Universale in cui la Ville Lumière vorrebbe mostrarsi al mondo intero come la capitale vera del XIX secolo, la città del progresso e della modernità.
In questa notte fosca, tuttavia, in cui la nebbia sottile rende ancora più sinistro il bagliore giallastro dei lampioni a gas, per i vicoli umidi di Montmartre si aggira qualcuno che sa che nella Ville Lumière non si sono dati appuntamento soltanto gli spiriti illuminati e moderni del globo, ma anche quelli terribili e antichi del male.
Ha un logoro vestito nero con una scollatura indecente e vertiginosa, un rossetto da due soldi e un'andatura volgare. Ma non è una prostituta. Si chiama Nellie Bly, ma questo non è il suo vero nome. Ha adottato uno pseudonimo perché il mestiere di cronista non si addice a una donna alla fine dell'Ottocento.
E Nellie Bly è una cronista, precisamente una giornalista del newyorchese World del signor Pulitzer. Una giornalista che è andata a caccia delle storie più stravaganti ed è al corrente di cose che inaridirebbero l'anima di chiunque. Come la faccenda della Febbre Nera, ad esempio, la terribile epidemia che rende dapprima i corpi maleodoranti e poi li decompone, il flagello che come un Cupo Mietitore con la sua falce sanguinaria sta per abbattersi sulla popolazione di Parigi.
Nellie, però, non è a Montmartre per la Febbre Nera, ma per snidare un'altra forza maligna che si aggira per le strade della collina famosa per i suoi artisti, i suoi poeti e le sue prostitute. Grazie a una serie di intuizioni, qualche informazione e anche una bella dose di imprudenza, ha seguito le imprese raccapriccianti di un killer da New York a Londra e ora a Parigi. Un mostro depravato assetato di sangue femminile, un alchimista dell'omicidio che, come un chimico medievale, ha una passione per il lato oscuro del sapere e colora la scienza di follia e crimine.
L'alchimia dell'omicidio di Carol McCleary (No Job for a Lady, 2008, Traduzione Raffaella Vitangeli, Neri Pozza Editore/Giano, collana NeroGiano, pagg. 468, euro 19,00) - ISBN 978-88-6251-038-7
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