Lasciamo ora la parola agli artisti che hanno contribuito alla realizzazione di questa incredibile avventura editoriale (in ordine alfabetico):
Risponde Danilo Arona, scrittore
Il titolo del tuo romanzo, “Santanta”, si riferisce al Santa Ana, il vento caldo e improvviso che fa ammattire la California, soffiando con caratteristiche di intensità e mistero. Queste ultime due caratteristiche sono in comune con quelle della collana. Ne aggiungi altre?
Di sicuro una caratteristica letteraria che si riferisce ai molti scrittori americani che si sono cimentati col Santa Ana. Una tradizione noir che vede il suo apice in Raymond Chandler e in un racconto straordinario dal titolo "Vento rosso" dove si descrivono proprio gli effetti "criminogeni" provocati dal vento. Effetti devastanti e disturbanti e scientificamente inoppugnabili. Quando lo lessi a vent'anni o giù di lì, mi dissi che avrei scritto un giorno anch'io qualcosa sull'Alito del Diavolo. E la saga continua... perché ora sono impegnato in un "Santanta Prequel"...
Ci riporti un commento a proposito della copertina?
Meravigliosa come tutte le copertine di Catacchio. Spiazzante perché il soggetto - che si riferisce al prologo e al rientro disastroso di uno Shuttle -manda felicemente fuori rotta l'acquirente e lo incuriosisce ancor di più. Le copertine devono essere proprio questo: specchi (leali) per le allodole curiose...
Risponde Barbara Baraldi, scrittrice
Tu sei uscita per due volte con Babele Suite (la collezionista di sogni infranti e La casa di Amelia). Cosa significa, per uno scrittore, pubblicare in queste collane?
"La collezionista di sogni infranti" e "La casa di Amelia" sono due novelle molto diverse per stile e tematica. In comune hanno la protagonista, Amelia, che grazie a Luigi Bernardi è sbocciata in questi due piccoli gioielli editoriali. Se non era per lui forse oggi starebbe ancora fluttuando in un cassetto della mia mente.
Cosa ti piace di più delle copertine?
Il fatto che Catacchio sia riuscito con un'immagine a racchiudere l'atmosfera delle novelle. Col suo stile sintetico ed essenziale è in grado di dipingere con pochi tratti un universo intero di emozioni.
Risponde Luigi Bernardi, ideatore e direttore delle collane
Ci racconti la genesi di questo progetto?
È un progetto che risale al 1999, mi pare. Doveva uscire per Adnkronos libri, prima che chiudesse le edizioni di varia. Poi era transitato da Einaudi senza fortuna. L'ho ripreso per PerdisaPop in una formula monca rispetto all'originale. Doveva essere una collana Babele suddivisa in quattro serie BabeleMix (piccole antologie d'autore) BabeleRemix (riscrittura di novelle celebri), BabeleSolo (novelle) e Babele non ricordo cosa. È rimasta solo BabeleSolo che è diventata BabeleSuite.
Il tuo libro "Senza luce" è in vetta alle vendite IBS, Walkie Talkie procede a gonfie vele, la collana Babele Suite ha editato 12 gioielli editoriali e sono in arrivo nuove, interessanti uscite. Hai voglia di tirare le somme?
Senza luce è il mio libro più venduto su Ibs, il che non è risultato che fosse poi così difficile da raggiungere. Le collane editoriali vanno benino, mi piacciono ma bisogna fare molto di più, soprattutto riguardo la diffusione in libreria e la promozione stampa. Le somme è ancora presto per tirarle, c'è ancora tanto lavoro da fare.
Risponde Elisabetta Bucciarelli, scrittrice
In “Femina de luxe” hai scelto ancora la Vergani per la collana Babele. Dimmi cinque cose che vi sovrappongono e cinque che vi allontanano.
Parto da quelle che sono maggiormente distanti da me: Maria Dolores Vergani è una ex psicologa ora ispettore di Polizia, due professioni che non sceglierei mai, troppa aderenza con il Male e con la sofferenza. E’ single, alla ricerca del principe azzurro. Poco socievole, tende a dare del “lei” a tutti. Frequenta i locali milanesi che io detesto. E’ convinta che il miglior perdono sia la vendetta, su questo devo assolutamente farla riflettere ancora.
Abbiamo punti in comune, uno è l’amore profondo per l’Arte. Poi quello per i pastori tedeschi, lei ha avuto Laila io ho Max. Crede nella verità più che nella giustizia. Ha un’amica su cui contare. (Quelle cose rare che sembrano miracoli). Non ama eccedere, né alcol, né droghe, né sesso facile.
Una delle caratteristiche dei Babele Suite è la capacità introspettiva degli autori. Cito un esempio in “Femina de luxe”, a pagina 19 scrivi: “A prima vista non sembrava proprio di aver bisogno di ridurre nulla, ma si sa, è il come ci immaginiamo a valere assai di più di come siamo”.
Fa parte delle aspettative mal riposte, del desiderio di essere sempre più di quello che siamo. Gli obiettivi impossibili sono anche un motore dell’esistenza ma provocano, nella maggior parte dei casi, più frustrazione che altro. Essere all’altezza di cosa, per cosa e soprattutto per chi? Sono domande che dovremmo porci ogni volta che ci sentiamo brutti, incapaci o frustrati. Credo che questo sia davvero un problema sociale, che ricade a pioggia sulla vita di tutti. Competizioni sfrenate e soldi sprecati in lifting sono solo le punte di un malcontento generale e sotterraneo che poi produce mostri o solo insopportabili arrampicatori.
Risponde Onofrio Catacchio, illustratore
Qual è l'idea di fondo della linea seguita per disegnare le copertine?
Le linee sono due: per i talkie un immagine, un disegno che sintetizzi l'idea del testo. Lo spunto di partenza era di associare un oggetto a una figura che fossero presenti nel racconto. Ma è stato un punto di partenza per focalizzare il tipo di cover da dare alla collana. Ogni romanzo ha, naturalmente, caratteristiche proprie.
Per i babele è un pò diverso, sono più "pop", cerco di inserire elementi grafici, segnaletici o decorativi mescolandoli con il disegno. Credo rispecchino meglio l'idea della collana. Tutto si tiene grazie ai colori "sociali" dei Babele: il nero e il rosso.
Come procedi e quanto tempo dedichi a ciascuna fase dell'esecuzione?
Non avevo mai fatto copertine prima. Io leggo tutti i manoscritti. A schermo. Spesso l'idea viene subito dopo le prime pagine e resiste fino alla fine della lettura. A volte ho bisogno di tempo perchè si affacci una buona immagine. In certi casi ho fatto la copertina solo sulle indicazioni di massima che mi forniva Luigi. Dopo, il lavoro è relativamente semplice. Disegno tutto a pezzi, importo in digitale e assemblo tutto al computer in modo da fornire alla Lizart un file buono per il tipografo.
In certi casi (tipo Femmina Deluxe) il supporto cartaceo non esiste. Assemblo l'immagine direttamente in photoshop basandomi su schizzi.
Infatti per la mostra verranno esposti diversi disegni per ogni copertina. Tutte immagini "smontate". Il dietro le quinte della cover stampata.
Risponde Alfredo Colitto, scrittore
Per Babele Suite, hai scritto "Duri di cuore": secondo te quali sono i generi di lettori (uso il plurale apposta) cui si rivolge questa collana?
Direi che si rivolge ai lettori di narrativa di genere, senza distinzione. Tra le pagine di BabeleSuite si può trovare un horror, un noir, addirittura un western, e tutte le sfumature di contaminazione tra un genere e l'altro. Ma a causa della facilità di lettura e della bella veste editoriale, potrebbe attrarre anche lettori che di solito leggono altro.
Qual è la differenza sostanziale tra la stesura di un romanzo breve e quella di uno lungo?
La differenza di scrittura parte dalla differenza di lettura. Il romanzo breve idealmente è adatto a essere letto tutto d'un fiato, in un paio d'ore al massimo. Quello lungo accompagna il lettore per giorni e a volte anche per settimane. Questa differenza di lettura si traduce in un modo diverso di scrivere. La storia lunga richiede un intreccio robusto e personaggi fortemente caratterizzati, mentre il romanzo breve deve essere immediato, trascinante, con pochi personaggi e magari un colpo di coda finale...
Risponde Stefano Di Marino, scrittore
É ormai certo che uscirai tra pochi mesi con il romanzo “Pietrafredda”. Ci anticipi qualcosa?
É una storia di cui dico ancora poco per scaramanzia ma che mi sta molto a cuore...forse, se un po' conosci il mio lavoro ti stupirà scoprire che, a mio modo, è una storia d'amore. Certo anche di gangster, di brutta gente, di una Parigi buia come la conosco e la frequento io da tanti anni... ci tengo moltissimo...
Risponde Patrick Fogli, scrittore
Tu sei tra gli autori già affermati che hanno pubblicato con Perdisapop ("Fragile", 2008). Ma la casa editrice ha scelto di lasciare spazio, accanto a nomi celebri, anche ad esordienti. Cosa ne pensi di questa scelta?
Che è una scelta coraggiosa, giusta. Che è il modo migliore per dare spazio ha chi ha qualcosa da dire, storie da raccontare, al di fuori di ogni schema precostituito di genere. E che il nome di Luigi Bernardi fa da garanzia (e che garanzia!) sulla qualità dei testi pubblicati.
Cosa ne pensi della copertina di Fragile?
Adoro la copertina di Onofrio. E mi riesce difficile interpretarla, nel senso che non credo ce ne sia bisogno. É la storia che ho raccontato, solo sintetizzata in un'immagine. Perfetta. Come, per altro, tutte quelle che ha disegnato per Babele.
Risponde Loriano Macchiavelli, scrittore
Nel romanzo Via Crudes ha deciso di buttarsi in un’avventura che esula dal suo personaggio letterario Antonio Sarti. Desiderio d’evasione o piacevole sperimentazione?
L’una e l’altra. È bello abbandonare la solita strada per incontrare altri paesaggi altri personaggi, altri racconti e, forse, altri amici.
In questo libro ha sperimentato una modalità inedita nel trattare la dimensione temporale: trasporre la storia a capofitto nel tempo –e insieme al di fuori di esso– è oltremodo arduo. Qual è il segreto perché riesca l’operazione?
Secondo me, affidarsi alla fantasia e lasciarla libera di andare dove vuole, senza remore, senza freni, senza chiedesi se sia logico o no, senza preconcetti legati alla realtà e alla razionalità … Insomma, lasciarsi sognare.
Risponde Angelo Marenzana, scrittore
L'esistenzialismo come tinta del noir per "Buchi neri nel cielo", il tuo romanzo appena uscito. Approfondiamo meglio il discorso esistenzialista?
É un omaggio a Lo Straniero di Camus, libro fondamentale nella mia crescita. Nel mio romanzo la storia di un uomo in fuga da vent'anni, il fallimento di ideali, della sua logica di vita, il senso di estraneità che prova con la realtà, la marginalità dellaa sua esistenza credo che sino i componenti essenziali dell'esistenzialismo per come lo interpretiamo noi dalsecolo scorso e da un punto di vista letterario. Forse un po' distante dalle sue radici nella filosofia tedesca.
Ci racconti come sei arrivato alla scelta del titolo?
Casualmente avevo scelto il pezzo dei Pink Flloyd (Shine on you crazy diamonds) come colonna sonora della storia d'amore tra il protagonista Gaspar e la giovane Amelie. Poi, visto che non tutto è casuale, ho scoperto che il senso della storia era proprio in questi black holes in the sky, buchi neri nel cielo, rappresentati un po' dai personaggi tutti che gravitano attorno alla narrazione
Risponde Jack Narciso, scrittore
Dal nome stesso della collana, si evince che i Babele Suite hanno il potere della dilatazione geografica."Un'ombra anche tu come me" è infatti ambientato in Indonesia. Cosa rende “babelica” l’Indonesia?
Un tempo, quando ancora esistevano i viandanti, i viaggiatori che stavano on the road per anni, ci si divideva in due categorie molto ben differenziate: quelli che amavano l’America Latina e quelli che andavano in Asia. Sì, c’era chi andava in Africa, ma in proporzione erano pochi. Allora, mentre l’America Latina aveva il fascino dell’avventura, della fisicità, della sfida, l’Asia attirava per il misticismo, il mistero, il senso dell’attesa, del tempo dilatato… sì, c’era anche l’avventura, Sandokan e i pirati e le tigri, ma per qualche motivo, non era l’aspetto dominante… Ora, con la globalizzazione e l’omologazione, tutto questo è naturalmente molto meno definito, ma in parte si sente ancora.
Risponde Rosario Palazzolo, scrittore
Tu approdi alla narrativa dal mondo del teatro. Il tuo primo libro, "L'ammazzatore", risente di questa provenienza?
Sì. Diciamo che le due mie scritture soffrono parecchio questa dicotomia.l'una fa affidamento nell'altra. l'altra cerca conferme nell'una. Un esempio: quando penso a un personaggio di un mio libro, non posso far a meno di immaginargli una faccia, di infilargli un vestito, imporgli una luce. Al contrario, quando scrivo per il teatro, mi affido a lunghe divagazioni narrative che valgono da approfondimento, e di cui il pubblico mai saprà. Esiste una cura? Voglio curarmi?
La collana Babele Suite si presta a questa polisemia. Quando l'ha ideata, cosa pensi avesse in mente Luigi Bernardi?
Luigi ha una mente che pensa cose che non potrebbero mai passare per la mente. Nella sua, invece, ci passano. E questo è un guaio, anche se lui pensa che non sia un guaio. Ed è proprio questo il suo guaio.E' una domanda che non ha risposta, questa. Anzi, è una domanda aperta con una risposta chiusa: non so.
Risponde Alessandro Zannoni, scrittore
Qual è lo shining dei libri Babele Suite che tu chiami affettuosamente "babelini"?
In teoria dovrei dirti che è racchiuso nei nomi degli autori che compongono la collana, nella cura spiazzante con cui sono editati, nella qualità delle storie raccontate, ma la verità vera è che sta nel nome di chi ha creato la collana.
Qual è invece lo shining delle copertine?
Oh bè, qui non c’è assolutamente niente da dire, basta guardarle e si capisce. Onofrio rulez!
PROGRAMMA La Biblioteca di Babele Suite:
Venerdì 27 marzo 2009
Ore 18.30
Inaugurazione della mostra di bozzetti, immagini e copertine Babele Suite, con Onofrio Catacchio. L’esposizione sarà visibile per tutta la settimana nei locali della libreria Mondadori.
A seguire rinfresco.
Ore 20.30
Presentazione del romanzo Senza luce di Luigi Bernardi, ideatore e direttore del marchio Perdisa Pop e della collana Babele Suite.
Sabato 28 marzo 2009
Ore 18.30
Incontro con gli autori: Danilo Arona, Alfredo Colitto, Giancarlo Narciso
A seguire rinfresco
Ore 21.00
Incontro con gli autori: Barbara Baraldi, Alessandro Zannoni, Stefano Di Marino, Rosario Palazzolo
Venerdì 3 aprile 2009
Ore 21.00
Incontro con gli autori: Angelo Marenzana, Loriano Macchiavelli, Patrick Fogli, Elisabetta Bucciarelli, Piergiorgio Di Cara
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Babele Suite
Mostra delle copertine della collana Babele Suite di Perdisa editore e serie di incontri con gli autori della collana (foto scattate da Barbara Balbiano, Rossana Massa, Sacha Rosel, Mauro Smocovich...)
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