Il nuovo numero (siamo arrivati a 14) di Sherlock Magazine dal titolo Un’indagine silente a cura di Luigi Pachì, Delosbooks 2009, si prospetta davvero degno di attenzione.
Si inizia con l’Editoriale del nostro Direttore dal volto sorridente sia in disegno che in foto. Una panoramica sul contenuto del libro ed un invito all’abbonamento per sostenere la pubblicazione (altrimenti nei prossimi numeri il volto diventerà via via meno sorridente).
Si continua con I precursori: la favola nera di Emily Bronte di Sabina Marchesi che prende in considerazione la vita della scrittrice e il suo romanzo più famoso Cime tempestose “dove domina una sensazione di tensione e ansia mista ad attesa e curiosità per la rivelazione finale”. Libro che sollevò a quei tempi un gran vespaio e infinite discussioni.
Segue a ruota il racconto L’avventura del villaggio silente di Gianfranco Sherwood. Qui c’è di mezzo una minaccia mortale da parte di una banshee, entità malvagia (“una femmina mostruosa per metà pesce”) che pende sul capo di un padre la cui figlia è andata da Holmes per chiedere aiuto e protezione. Ma Holmes si rifiuta di seguirla. Al suo posto parte il dottor Watson e naturalmente ci scappa il morto…
Seguono le Pillole velenose del sottoscritto. Questa volta ce l’ho con i commenti in copertina, con l’inutile gara del giallo di fronte alla terribile realtà di tutti i giorni, con il Supermalloppone e le frasette in corsivo che nel romanzo poliziesco sono ormai di casa e di bottega.
A fianco la Storia del cinema giallo: sette thrilling macchiati di giallo- gli anno 70 di Umberto Lenzi, Antonio Bido e Massimo Dallamano scritto con impareggiabile perizia da Enrico Luceri. Una carrellata di emozioni a ricordare certi film che gli attempatelli come il sottoscritto hanno visto. Ben sette thrilling sono presentati e commentati con la trama in corsivo.
Qui arriva l’Osservatorio sherlockiano di Luigi Pachì. Notizie di prima mano sull’uscita di una nuova biografia su Agatha Christie da parte della scrittrice Laura Thompson insieme alla riproposta di tutti i romanzi della giallista inglese Patricia Wentworth, la creatrice di Miss Maud Silver, una zitella che apre un’agenzia investigativa. Non mancano altre chicche di vario genere.
Ed ecco a voi il racconto Il sogno Sherlock Holmes di Cristiano Poppi in cui troviamo il Nostro eroe vecchio, malato e rinseccolito su una sedia a rotelle a risolvere un caso piuttosto strano “Caro Holmes, questa è una sfida mortale; hai tempo solo tre giorni per scoprire chi sono, allo scadere dei quali morirai” è l’inizio di una lettera che riceve. Ho detto “strano” perché il finale…insomma leggetelo.
Valentina Catania con Obiettivo su G.K. Chesterton ci offre un bel ritratto del famoso scrittore partendo da lui come saggista per metterne in rilievo l’ironia e il paradosso.
A questo punto siamo di nuovo in compagnia di Enrico Luceri con il racconto Come un romanzo giallo (e a proposito di romanzo e di giallo ricordo che l’autore è anche il vincitore del premio Tedeschi 2009 con Il mio volto è uno specchio tanto per gradire). Protagonisti Luciano Virgili, “l’autore di gialli più popolare del momento”, il presidente del Club del giallo (scusate la ripetizione di questo aggettivo-sostantivo) architetto Fiorenti, un certo Basili che lo accusa di avere ucciso la prima moglie e insomma un bella trama costruita con cura artigianale.
Ed ora, signore e signori, arriva il clou della pubblicazione con L’isola nel poliziesco di me medesimo (sto scherzando, uggiosi!), un excursus che tende a mettere in chiaro che cosa ci stia a fare un’isola in un mezzo a morti ammazzati. Isola ora scura e tenebrosa, ora splendida e solare ma pur sempre inquietante. E un finale da brivido…
Enrico Solito attraverso la sua classica Disanima del canone questa volta ci presenta L’avventura del carbonchio azzurro. Siamo in clima natalizio e il nostro Scerlocche (detto alla staggese) propone al Dr. Watson un enigma: scoprire da un breve racconto di un episodio quanto più possibile su un uomo. C’è di mezzo un’oca e una preziosa gemma, il carbonchio, appunto. Una bella ricostruzione.
Dulcis in fundo la rubrica C’è un cadavere in biblioteca curata da Mauro Smocovich con sei recensioni di libri da prendere e portare a casa. Se non li volete portare a casa portateli pure dove vi pare. Basta che li prendiate. Pagandoli, s’intende, che altrimenti è come se non li abbiate presi. Per gli autori e le case editrici.
Alla prossima!
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