Per la felicità di quanti amano le opere dello scrittore Jim Thompson, arriva in libreria una sua opera dal titolo Vita da niente (The Kill-Off, 1957). Non si tratta di una novità in assoluto in quanto il romanzo fu stampato dalla Mondadori nel 1990, un volume ormai introvabile.
Nei romanzi di Jim Thompson il lettore ha la possibilità di conoscere la vera America degli anni ’50, dove non tutto era edulcorato e a colori brillanti come si vedeva nei film ma c’era anche una nazione fatta di perdenti, di piccoli truffatori, alcolizzati che vivevano ai margine della società.
L’autore ha scritto trenta romanzi con un periodo che possiamo definire d’oro che copre la prima metà degli anni cinquanta, periodo in cui scrisse quel capolavoro che porta il titolo de L’assassino che è in me, un cupo romanzo noir narrato dal punto di vista di un personaggio in apparenza normale ma intimamente violento e sanguinario, il romanzo esplora l’inferno privato di uno psicopatico attraverso una narrazione audace e innovativa.
Stanley Kubrick letto questo romanzo assunse Thompson come sceneggiatore, e con lui scriverà due film: Rapina a mano armata e, due anni piú tardi, Orizzonti di gloria. L’assassino che è in me è un testo centrale nell’opera di Jim Thompson, è il romanzo che ha sancito il culto noir dello scrittore americano.
Jim Thompson è nato ad Anadarko, Oklahoma, nel 1906. In gioventù ha fatto tantissimi lavori che lo hanno portato a contatto con i personaggi che popoleranno i suoi libri. Inizia a scrivere racconti basandosi su veri fatti di cronaca. Negli anni Trenta dirige la sezione dell'Oklahoma del Federal Writers' Project, istituito da Roosevelt dopo la crisi del 1929, e aderisce al Partito comunista americano. Dopo aver pubblicato due romanzi con scarso successo negli anni Quaranta, nel 1952 pubblica L'assassino che è in me (Fanucci, 2003) e successivamente scrive altri quattordici romanzi di successo; sempre più segnato dall’alcolismo, negli anni Sessanta riesce a estrarre dal cilindro altri capolavori, come Colpo di spugna (Fanucci 2004) e altri.
Dal presente romanzo è stato tratto il film The Kill-Off (1989), diretto da Maggie Greenwald.
Jim Thompson muore, solo e dimenticato, nell 977.
Luane Devor sta per essere uccisa. È questo il suo argomento di conversazione preferito. Chi sarà l’assassino è invece la domanda che si pongono tutti i residenti della cittadina balneare di Manduwoc, una località turistica in disfacimento. Potrebbe essere il giovane marito, che lei ha soggiogato con la sua personalità impossibile da contrastare, o quel medico distinto, un uomo che nasconde un segreto inconfessabile. Oppure una qualsiasi delle altre persone la cui reputazione è stata messa in dubbio dai pettegolezzi della donna, capace di influenzare e controllare la vita di tutti i suoi concittadini servendosi di una sola arma, il telefono, attraverso il quale — durante le interminabili conversazioni che riempiono le sue giornate — sparge il seme della maldicenza su chiunque conosce. Così, undici personaggi raccontano il loro odio per quella vecchia dispotica e paranoica: ognuno, infatti, ha un valido movente per desiderarne la morte, sia esso passionale o di interesse, e nessuno è davvero innocente. Ucciderla è solo questione di tempo.
Un giallo magistrale, in cui Jim Thompson ha saputo catturare le segrete ambizioni, le gelosie e l’odio di una minuscola realtà, dando vita a un’opera al tempo stesso spassosa, caustica e terrificante, e che ci mette di fronte alla sconcertante dimostrazione che ciascuno di noi sarebbe capace di uccidere.
Vita da niente di Jim Thompson (The Kill-Off, 1957, Traduzione Carlo Oliva, Fanucci Editore, collana Vintage, pagg. 214, euro 16,00) - ISBN 978-88-347-1464-5
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