Nel 1600, prima dell’invenzione della fotografia, lo scienziato Girolamo Fumagalli, ossessionato dall'idea della riproduzione di immagini, scoprì che uccidendo una vittima e rimuovendone la retina (dove si diceva venisse impressa l'ultima immagine scorta dalle persone) era possibile imprimerla su stampa. Fumagalli diede a questa tecnica il nome di "Thanatografia". Oggi questo macabro rituale viene commesso in una scuola spagnola di cinema. A Bruno e Arianna, due studenti, il compito di scoprire il mistero celato tra le mura di quella scuola.

Lui, orfano di entrambi i genitori, è un ragazzo piuttosto introverso che, per pagare la costosa retta della scuola, lavora di notte all'archivio scolastico; lei, aperta e solare, le fa spesso compagnia ed è l'unica persona all'interno della scuola con cui Bruno sia riuscito a legare sinceramente. Una vita tutto sommato tranquilla, scandita dagli esami di fine anno e dai diversi impegni scolastici, fino a quando le notti passate all'archivio mettono a dura prova la lucidità di Bruno: il ragazzo comincia ad aver delle strane visioni, tra cui quella di un giovane insanguinato che sembra volerlo guidare nella scoperta di qualcosa.

Rilanciare un genere. Questo è l'ambizioso progetto di Stefano Bessoni, che con Imago Mortis, nelle sale dal 16 gennaio, firma la sua prima regia, dopo anni di collaborazioni come assistente, sceneggiatore e illustratore. Sulla scia del successo del cinema horror spagnolo degli ultimi anni, Bessoni ha ottenuto il via libera per la sua ghost story, in una coproduzione con Spagna e Irlanda.

Il regista stesso, in una conferenza stampa a Roma dichiara che ha fatto fatica a trovare spazio per  le sue idee in Italia: "Tutto nasce dalla mia passione per questo genere. Effettivamente in Italia mi sono sempre trovato in difficoltà a proporre le mie storie. Poi ho incontrato Sonia Raule, che ha creduto in me, e in due anni siamo riusciti a mettere su il progetto che coltivavo da anni. Quello che tento di fare è rilanciare un genere, proprio come è successo in Spagna."

A più di dieci anni di distanza da Tesis di Amenàbar, Stefano Bessoni scrive e dirige un film che si inserisce proprio in quell'insieme di opere, tra il fantastico e l'orrore, che il regista spagnolo ha contribuito a creare e di cui fanno parte anche alcuni lavori di Del Toro, Balaguerò, Bayona. La confezione del prodotto si basa quindi su quegli elementi che hanno fatto la fortuna di queste pellicole in Spagna e nel resto del mondo. Ambienti gotici, storie che mescolano il soprannaturale con il macabro, la presenza del sempre labile confine tra realtà e allucinazione.

Una pellicola che cerca quindi di rilanciare l'horror italiano, in cui l'ossesione per la morte si mescola all'ossessione per il cinema.

Titolo: Imago Mortis

Titolo originale: Imago Mortis

Nazione: Spagna, Italia

Genere: Thriller

Anno di produzione: 2008

Regia: Stefano Bessoni

Distribuzione: Medusa Film

Uscita: 16/01/2009

Cast:Oona Chaplin (II) è Arianna (protagonista), Alberto Amarilla è Bruno (protagonista), Geraldine Chaplin è Contessa Orsini, Leticia Dolera è Leilou